PIETRACATELLA

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Pietracatella

CASTELLO

Il primitivo nucleo fortificato presente sull’altura è attribuibile al periodo normanno, anche se non è da escludere una prima fase di insediamento collegabile all’età tardoimperiale, quando il feudo è denominato Petra, e a detenere potere su questa terra è la famiglia dei Del Vasto o del Guasto che conseguì il feudo in seguito alla battaglia di Civitate (1053). Con ogni probabilità l’assetto maturo della fortezza si ebbe solo in epoca angioina al tempo della reggenza della famiglia di Sus-Gianvilla.

Secondo quanto emerso in passato il castello di Pietracatella avrebbe, nel1383, ospitato re Luigi d’Angiò assediato da re Carlo III di Durazzo e nel 1441 avrebbe subito un assedio da parte di Alfonso d’Aragona che però non riuscì a espugnarlo.

I ruderi del castello, che un tempo dominava l’abitato di Pietracatella, emergono dalla viva roccia tufacea sulla quale è abbarbicato il paese e sono situati sulla quota più alta dell’area urbana. Si tratta di un insediamento fortificato in posizione strategica naturale in parte difeso dalla roccia stessa. Una posizione che permetteva il controllo diretto della valle del Tappino nonché del tratto sottostante del tratturo Castel di Sangro-Lucera, la via di comunicazione che assicurava i collegamenti con la Capitanata. Delle mura e delle torri che dovevano costituire il primitivo nucleo di Petra restano solo alcune tracce ancora visibili; in Via S. Giacomo, infatti, è possibile notare sul lato di sinistra un avanzo di torre circolare mentre, alla parte opposta, inglobata alle case i resti una seconda torre, che probabilmente costituivano un primo complesso di difesa del castello.

In Vico Antonio Cardarelli sono visibili i resti di una torre minore e quella che doveva essere la primitiva porta di accesso al borgo. Non è da escludere che anche la torre, tuttora visibile, detta in gergo Torretta, posta all’ingresso nord del paese, fosse parte integrante dell’antica cortina.

Con lo spostamento della popolazione residente in altri feudi, sull’altura fu necessario, intorno al XV secolo, ampliare il perimetro urbano preesistente costruendo una nuova cinta di mura e nuove porte; queste ultime arrivarono a un numero complessivo di cinque.

Le porte che permettevano l’accesso al borgo non mostrano gli stessi caratteri e le stesse dimensioni, segno quest’ultimo di continue modificazioni della cerchia muraria.

Da est si incontrano: Porta da Capo, ora non più visibile perché minata dai tedeschi in ritirata nell’ottobre del 1943, Porta di Vico Monzillo visibile fino agli anni ’80 del XX secolo, Portella, di cui resta solo il toponimo, forse era già scomparsa nel 1871; in vico Mastro Michele è tuttora visibile un altro accesso al borgo in corrispondenza con la primitiva porta d’ingresso sita in vico A. Cardarelli e sovrastata da una torre a pianta quadrata. Porta d’Achille, abbattuta nel 1953 durante i restauri della Chiesa parrocchiale, fiancheggiava la facciata ovest della chiesa stessa; era di dimensioni maggiori rispetto alle altre e permetteva l’accesso tramite Via Piano Mercato al Palazzo marchesale costruito intorno al XVI-XVII secolo. Segue una torre a pianta quadrata in via Guglielmo Marconi, costituita nella parte inferiore da due arcate, la quale si può supporre appartenesse alla cortina muraria creatasi in una fase intermedia e porta Vecchia facente parte dell’abitato originario. In Vico Ferruccio vi è un’altra torre formata anch’essa nella parte inferiore da un’arcata, non allineata con le altre strutture difensive, sulla quale vi è un interessante bassorilievo lapideo, e infine Porta Nuova sita alla fine di Via Guglielmo Marconi, l’ultima delle cinque porte, costruita in seguito all’ampliamento dell’antica cinta fortificata intorno al XVII-XVIII secolo.

Sul finire del XVI secolo, la fortezza divenne sede delle carceri. Fu definitivamente abbandonata dopo l’eversione della feudalità e fu utilizzata come cava di materiali e per il pascolo invernale delle greggi.

 

Da Perrella O., Cavaliere G., 2006. Molise Castelli. Palladino Editore. Campobasso.

Perrella O., Di Rocco G., Greco G., Valente F. (a cura di), 2011. Atlante castellano del Molise. Castelli, Torri, Borghi fortificati e Palazzi Ducali. Palladino Editore. Campobasso.