S. Agnese

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Ubicazione

Via Genocchi.

Stato attuale

Scomparsa.

Qualificazione

Parrocchiale - Ospedaliera.

Notizie storiche

1124. Costruzione.

Fondata nel 1124 da parte dei canonici di S. Eufemia nel borgo detto Ultra Fuxustam.

1548. Rifondazione.

Fu presentato dai barcaioli e pescatori alla congregazione di politica et ornamento, un primo memoriale, per fondare, molto più probabilmente rifondare, la chiesa.

1851.Chiusura.

1919. Demolizione.

Quando se ne decide la demolizione la Commissione per la tutela delle Opere d’Arte consiglia di eseguire le opportune ricerche planimetriche, onde rintracciare, se possibile, la forma del primitivo tempietto, nonché di conservare tutto il materiale laterizio martellinato, allo scopo di riutilizzarlo per il restauro di altri edifici medievali.

Impianto strutturale e caratteri stilistici

Pianta quadrangolare, due cappelle, una piccola sacrestia. Copertura: volta a vela.

Principali elementi decorativi ed opere d’arte

Nel 1802-1803 sulla porta maggiore era presente un’antica pittura di legno divisa in cinque specchi rappresentante la Madonna ed i santi. Nel mezzo della chiesa era sospeso un piccolo bastimento lavorato ad intagli.

Approfondimenti e
curiosità

Il quartiere Sant'Agnese, un tempo popolare, è situato al limitare del centro storico e porta il nome della patrona dei barcaioli, essendo un tempo la zona in cui i canali costruiti dai pescatori confluivano nel fiume Po.  Sul canale Fodesta (probabilmente dal latino Fons Augusta), dotato di un porto anticamente di pertinenza del monastero di S. Giulia a Brescia, si apriva la Porta di Fodesta demolita nel 1907.

Bibliografia

Armando Siboni, Domenico Ponzini, Le antiche chiese monasteri e ospedali della città di Piacenza (aperte, chiuse, scomparse), Piacenza, Banca di Piacenza, 1986, p. 154.

Cesare Zilocchi, Santa Gnesa, in Banca Flash, Periodico d’informazione della Banca di Piacenza, n.9, dicembre 2005 (anno XIX n.97), p. 10.

Valeria Poli, La città di Piacenza e l’architettura religiosa scomparsa, Piacenza, Edizioni l.i.r., 2015, pp. 186– 189.