S. Giovanni in Canale

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Ubicazione

Via Beverora.

Stato attuale

Aperta al culto.
Convento. Soppresso nel 1862. L’ala est fu demolita con la costruzione della Chiesa del Carmelo, gli altri due lati vennero ceduti a privati e trasformati in officina e magazzini nel piano inferiore e in abitazioni nei piani superiori.

Qualificazione

Conventuale - Parrocchiale.

Notizie storiche

1221. Costruzione.

XVI-XVIII sec. Lavori di ampliamento e trasformazione comprendenti tra l'altro l'allungamento del coro e la costruzione di volte a botte sotto le capriate poi ripristinate.

1810. Soppressione di chiesa e convento.

1862. Riapertura della chiesa.

1937-1958. Lavori di ripristino con eliminazione degli elementi rinascimentali e tentativo di recupero delle forme originarie.

Impianto strutturale e caratteri stilistici

Impianto planimetrico a tre navate, coperte ad ovest da capriate e nella parte orientale da volte a crociera costolonate. Pilastri cilindrici in laterizi tra le navate, ottagonali nella giunzione tra le due parti con diversi sitemi di copertura.
Architettura mendicante di stile lombardo-piacentino.
Dei due grandi chiostri porticati originari rimane un solo lato ridotto a corridoio.

Principali elementi decorativi ed opere d’arte

Sarcofago di Alberto Scotti in breccia di Verona (XIV sec.).

Affreschi nella volta del presbiterio e nell’abside di Sebastiano Galeotti e Francesco Natali (1721-1722).

Altare in marmi policromi di Giuliano Mozani (1733).

Andata al Calvario di Gaspare Landi e Presentazione al Tempio di Vincenzo Camuccini (1806-7) nella cappella del Rosario costruita da Lotario Tomba con suggerimenti del Canova.

Dipinti di Paolo Borroni, Luigi Crespi, Malosso.

Approfondimenti e
curiosità

I Domenicani giunsero a Piacenza nel secondo decennio del Duecento col frate Bonviso quando era ancora in vita S. Domenico, e si stabilirono prima in S. Martino in foro, poi in S. Andrea ed infine, a seguito di donazioni ricevute presso il rio Beverora costruirono la chiesa di S. Giovanni, denominata poi “in Canale” per distinguerla dalle altre con la stessa dedica.

Dalla seconda metà del XVI sec. al 1769 il lato sulla via Nova fu sede del Tribunale dell’Inquisizione.

Accanto alla chiesa era situata S. Maria del Tempio (Cfr. A. Siboni, Op. cit., p. 67), fondata nel 1127 dai templari, ordine molto potente e ricco di possedimenti nella città di Piacenza. La convivenza tra templari e domenicani fu abbastanza pacifica, finché non si scatenò la persecuzione contro i primi; furono quindi proprio i domenicani a Piacenza ad intervenire, con la loro qualifica di inquisitori, ed il frate Guglielmo Cigala da Genova a requisirne i beni. La chiesa, che prospettava l’attuale piazza Tempio, ed il chiostro di S. Maria del Tempio, passarono a S. Giovanni in Canale nel 1304, andando a costituire l’oratorio dell’Inquisizione. Le strutture, già compromesse da numerose modificazioni, furono definitivamente distrutte durante la seconda guerra mondiale.

La chiesa era situata in uno dei quartieri cittadini più influenti della città; qui vivevano, tra gli altri, gli Scotti, che nella chiesa fecero erigere numerose tombe di famiglia.

Secondo alcune interpretazioni, la parte di chiesa coperta con capriate era riservata ai fedeli, mentre la parte voltata sarebbe stata di pertinenza dei frati. Secondo una diversa ipotesi i domenicani avrebbero iniziato i lavori per la sostituzione della copertura lignea con quella voltata ma non li avrebbero poi completati per mancanza di fondi o per altre cause.

RESTAURO

Bibliografia

Ersilio Fausto Fiorentini, Le Chiese di Piacenza, Editrice T.E.P. Gallarati, Piacenza, 1976, pp. 50-52.

Armando Siboni, Domenico Ponzini, Le antiche chiese monasteri e ospedali della città di Piacenza (aperte, chiuse, scomparse), Piacenza, Banca di Piacenza, 1986, p. 63.

Risorse esterne

Pagina con virtual tour.