Legature

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La legatura è un manufatto che fino almeno al 19 secolo, viene realizzato indipendentemente dal libro (e prima ancora dal codice manoscritto): compito del tipografo è quello di realizzare i fascicoli di carta stampati avanti e retro col testo e con le tavole (a parte) che l'acquirente poi compra per portarle ad un altro artigiano, il legatore appunto. Sarà lui che provvederà ad assemblare i fascicoli correttamente piegati, inserendo al punto giusto le eventuali tavole, grazie alla segnatura, cioè a delle lettere o segni che li identificano, tutt'oggi visibili perchè stampati sul margine inferiore delle pagine; a cucirli e poi a racchiudere il tutto fra due coperte tenute insieme da un dorso. I materiali utilizzati per le legature vanno dal semplice cartoncino, alla pergamena, alla pelle, alle stoffe anche ricamate e naturalmente impreziosite da stemmi, cornici semplici o complesse, geometriche o floreali, stampate a secco o dorate, coi tagli dipinti o semplicemente spruzzati a colori, o con l'oro o goffrati (cioè incisi a formare dei motivi più o meno complessi, geometrici o floreali); con legacci in pelle/pergamena o fermagli in pelle e metallo, con le borchie sulle coperte.

Nella Galleria sono stati inseriti gli esempi più significativi fra i testi in mostra: la legatura in mezzapelle del Ms.764, una controguardia in carta marmorizzata policroma caillouté delle Regole di Barozzila legatura settecentesca in pelle del volume appartenuto a Calzabigi, i rinforzi dell'incunabolo  ritagliati da un codice non più utilizzato e le coperte in pergamena del trattato di Viola Zanini del 1629 e del trattato di Lips del 1598.

In un caso (105.a.19), abbiamo la prova del riutilizzo già in antico di una legatura precedente, grazie alla sopravvivenza della nota manoscritta col nome dell'autore e col titolo, sopra il tassello in pelle rossa con i dati più recenti. 

Forse il più bello resta però il blasone impresso in oro su entrambe le coperte in pergamena de La pratica della perspettiua di Daniele Barbaro che richiama il timbro con lo stemma posto sul frontespizio della stessa opera, un proprietario non ancora identificato anche se probabilmente un religioso.

75.b.43-Legatura

Le legature degli altri volumi in mostra sono invece caratterizzate da una sostanziale semplicità, quella tipica dei testi usati per lo studio e la ricerca nell'ambiente universitario, senza particolare pretese e senza eccessivo dispendio in dorature o materiali ricercati (come il marocchino e i velluti) e senza personalizzazioni o decorazioni di sorta.

Per questo motivo ne forniremo un prospetto riassuntivo; la presenza della lettera R precisa che la legatura è stata restaurata recuperando elementi originali e se seguita dall'indicazione del secolo -per es.: sec.19- l'epoca presunta dell'intervento. Invece alla voce "Restauro completo" sono indicate legature realizzate ex novo per la maggior parte dalla Legatoria Lion negli anni 1950-60.

Tipologia/SecoloSec.XVISec.XVIISec.XVIIISec.XIXSec.XXEsemplari
Carta
1139.b.70 (R sec.19); BASF.562.12.2
Cartoncino
5267.b.127; 68.b.1385.b.240; 34.c.2 (R sec.20); 77.c.8Minich 531; Minich 1157
Pelle1
135.c.9Minich 1155
Mezza pelle139.b.70
Pergamena237
41.a.2442.a.6 (R sec.20); 45.a.5246.a.164; 86.a.216; 105.a.19 (R sec.18); 107.a.13; 120.a.161 (R sec.18); 2.b.3528.b.8/3; 28.b.14/2; 63.b.51 (R. sec.18); 63.b.117; 66.b.10067.b.12; 75.b.43 (R sec.20); 79.b.1182.b.168.2 (R sec.20); 84.b.87 (R sec.20); 84.b.9384.b.104; 88.b.2107.b.105; 111.b.836.c.17; 43.c.107; 90.c.89177.c.49; BASF.257.9 (R sec.18); Minich 533; Minich 1278.5.7
Mezza pergamena1144.a.75;
Restauro completo
251122.a.26; 41.a.4457.a.43 (sec.18); 57.a.11057.a.13762.b.19375.b.1386.b.248;35.c.1538.c.27 (sec.18);177.c.53; 35.c.53; 38.c.20;  90.c.89 (sec.19); Minich 47 (sec.19); Minich 533 (sec.19 ?); Minich 1115 (sec.19); Ms.764 (sec.19)