L’architettura di Andrea Palladio diuisa in quattro libri ne’ quali, dopo vn breue trattato de’ cinque ordini, et di quelli auertimenti, che sono piu necessarij nel fabricare; si tratta delle case priuate, delle vie, dei ponti, delle piazze, dei xisti, et de tempij. In Venetia : appresso Marc’Antonio Brogiollo, 1642

Dopo quelle di Bartolomeo Carampello del 1581, 1601 e 1616, questa di Marc’Antonio Brogiollo del 1642 risulta essere l’ultima ristampa italiana in cui vennero riutilizzate le matrici lignee originali delle xilografie dei Quattro libri dell’architettura pubblicati a Venezia da Domenico de’ Franceschi nel 1570.

Il notevole livello di usura di quelle matrici e l’utilizzo di una carta di modesta qualità rendono questa quarta ristampa meno pregiata sia delle precedenti, sia ovviamente dell’editio princeps.

Interessante è però il nuovo frontespizio dell’opera, unico per tutto il volume e non ripetuto davanti ad ognuno dei Quattro libri come nelle precedenti edizioni: si tratta di una incisione in rame che sostituisce la xilografia del frontespizio originale e tuttavia ne riprende abbastanza fedelmente il disegno, anche se in controparte.

Vi sono poi alcune significative varianti, quali la dedica “Agl’illustrissimi signori Vidmani” al posto della marca tipografica de’ Franceschi, il complicato stemma Widman sul fastigio, entro un’elaborata cornice con elmo e fogliami, e lo sfondo paesaggistico ai lati dell’edicola, che imita quello del frontespizio de L’Idea dell’architettura universale di Vincenzo Scamozzi (1615). Per vivacità e chiaroscuro il nuovo frontespizio inciso di questa edizione del 1642 rispecchia molto bene l’ormai imperante gusto barocco. 

In biblioteca si conservano all'interno della stessa raccolta donata da Angelo Minich ben due copie di quest'opera: entrambe recano il timbro del Regno d'Italia ma in due posizioni diverse, sul frontespizio.

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