I volumi

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I libri presentati in mostra provengono tutti dalla Biblioteca Universitaria di Padova, fino al 1908 biblioteca dell'Ateneo patavino. L'aver condiviso per tre secoli la storia dell'Università -la Biblioteca fu istituita nel 1629 dal Senato veneziano come "publica libraria" al servizio di docenti e studenti- fino al 1909, quando ne fu separata per decreto, fu un fattore decisivo, pur tra alterne vicende, per il formarsi di un patrimonio ricchissimo, accumulatosi attraverso donazioni, legati, diritto di stampa e notevolmente accresciuto con le acquisizioni ottocentesche delle biblioteche delle corporazioni religiose soppresse.

Molteplici dunque le vie di approdo dei testi, con qualche sorpresa, come il volume con la nota di possesso di Vincenzo Scamozzi o quello annotato dal celebre librettista gluckiano Ranieri de'Calzabigi

Pur nella mancanza di uno specifico fondo dedicato all'architettura, con la parziale eccezione del dono di Angelo Minich (1883), le più  belle e importanti edizioni del Cinquecento, e i più significativi trattati rinascimentali, con qualche inevitabile lacuna e anche se non sempre nell'editio princeps, sono dunque presenti, raccontando attraverso antiche collocazioni, note e timbri di provenienza, legature, e soprattutto firme di personaggi noti, meno noti o non ancora identificati, la storia del gusto e della lettura attraverso i secoli, nella città di Padova.