L'Italia e Venezia

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Nel parte sinistra, dalla riga 76 alla riga 91, del testo della glossa sono citate anche l'Italia e Venezia.

"Il paese chiamato Italia è stato paragonato alla costellazione del Leone. Si tratta di quel luogo di quaranta gradi di longitudine e quarantadue di latitudine che tutto intorno è incorniciato su tre lati dal mare, mentre da una parte confina sul continente con la Francia. La terra in oggetto non è certo enorme, nondimeno la sua popolazione è innumerevole e le sue ottime risorse e forniture doviziose non conoscono limiti, sono infinite. È una terra florida, le sue città sono grandi e ben sviluppate, ricche di sostanze. Non è da stupirsi dunque se il paese in questione, mediante la conquista e l’imperio dei Cesari e dei Romani (dei cesari di Roma) ha ottenuto il governo del  mondo intero, grazie alle forze in esso impero rigogliose, per cinquecento anni, suscitando così la meraviglia universale per via dei rappresentanti e dei modi di governo.

Ora per la maggior parte il paese pertiene al re di Spagna, mentre ciò che rimane viene a dividersi tra i possedimenti del papa di Roma e per il resto della Signoria di Venezia (venedik begleri) e di certi altri signori. Questi lo mantengono bene e lo rendono fiorente. La popolazione di queste terre è in generale fiera e prode in guerra, e d’intelletto vivace, e ancora muniti di acume sono i suoi mercanti; di giorno in giorno quelli espandono e coltivano magnifiche le arti più varie; sono insomma contrade assolutamente civili sotto ogni profilo.

E la città di Venezia, da qualsivoglia punto di vista, è di tutte la più ricca, la più fulgida in splendore. I Signori di Venezia, oltre ai possedimenti di terraferma, dominano le contrade d’Istria e Dalmazia, nel mare Mediterraneo detengono isole grandi e piccole. In particolare, essi governano isole quali Cipro e Creta e altre. Poiché dispongono sul mare di una flotta potente e di numerosi eserciti sul continente, i Signori di Venezia vengono onorati e rispettati da tutti i sovrani franchi".

(Parte sinistra, righe 76-91).

Lettura del testo in lingua originale

Grazie alla gentile concessione delle traduzioni, in parte inedite, di Giampiero Bellingeri. Tutti i diritti sono riservati.