La lingua utilizzata

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La lingua utilizzata nel Mappamondo è il turco-ottomano. Dalle affermazioni di Hajji Ahmed presenti all’interno della glossa, il testo sarebbe stato redatto nel 967 dell’Egira (3 ottobre 1559 - 21 settembre 1560 d.C.).

Alcuni  elementi di carattere stilistico, culturale e sociologico, emersi dagli studi più recenti, appaiono utili alla comprensione del testo.

Innanzitutto che il linguaggio utilizzato nella lunga glossa e nelle annotazioni interne al cuore non sia ineccepibile: sono presenti parecchi difetti nel lessico “musulmano”, arabo e persiano, adottato; i toponimi e gli antroponimi presenti sono per la maggior parte di evidente matrice occidentale.

Inoltre, lo stesso testo è ricco di elementi interculturali risalenti almeno al XIV secolo e di informazioni a carattere geografico allora disponibili nella Venezia del XVI secolo, centro di divulgazione di saperi e conoscenze. Si tratterebbe quindi della scelta di illustrare il mondo in lingua turca con una sorta di “grammatica veneziana”: la lingua turca e quella italiana ad essa matrice si fondono nel testo in un unico linguaggio.

Infine si aggiunga l'elemento dell’idioma turco, già in quell’epoca avente funzione di lingua franca, che giustifica una possibile destinazione del Mappamondo in terre arabe, persiane e tartare.