Servizio di cucina e servizio di credenza. Angela Schiavina

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Paolo Veronese, Le nozze di Cana, 1563 - Museo del Louvre, Parigi (Foto Wikimedia Commons)

Il mio intervento spazia fra la cucina rinascimentale e la cucina moderna fino ad arrivare al futuro. La mia domanda è: oggi abbiamo inventato qualcosa?

Leggere il menù preparato da Bartolomeo Scappi nel 1567 in occasione della seconda incoronazione di Pio V  è molto affascinante per la quantità di preparazioni che venivano offerte. La grande gastronomia nasce nelle corti e nelle sedi ecclesiastiche, papi che fanno banchetti pantagruelici, le grandi famiglie nobili che invitano alle proprie corti artisti per scenografie spettacolari per stupire gli invitati e per mostrare la propria  ricchezza e potere. Della cucina di casa non si parla fino al '700, poi nell'‘800 Pellegrino Artusi pubblica La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, volume che oggi continuiamo a leggere e ad usare.

Ritorniamo al menù di Bartolomeo Scappi. Venerdì è un giorno di magro, lui parla dei servizi: anticamente le pietanze venivano suddivise in  servizi  di credenza e servizi di cucina. Le preparazioni erano mescolate - dolce e salato - senza un ordine prestabilito. Dipendeva anche dal fatto che sale, zucchero, aceto, limone, miele erano ingredienti utilizzati per la conservazione.  I servizi di credenza erano prepaparazioni già pronte che venivano allestite sul tavolo (oggi potremmo paragonarle ai nostri buffet) e i servizi di cucina erano preparazioni calde e fredde che uscivano dalla cucina, comunque preparazioni pronte al momento.