Marco Barbarigo

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Doge di Venezia dal 19 novembre 1485 al 14 agosto 1486

Marco Barbarigo nasce a Venezia nel 1413 da Francesco, Procuratore di S. Marco, e Cassandra Morosini. È protagonista di un’intensa carriera politica, che lo conduce alla nomina di Procuratore di San Marco de supra il 18 ottobre 1478 e all'elezione a Doge il 19 novembre 1485. È il primo in particolare, sempre da questo anno, a ricoprire il ruolo di Bibliothecarius Sancti Marci, titolo prestigioso e utile per il cursus honorum, ma che ancora non prevede attività specifiche legate alla gestione della collezione bessarionea conservata a Palazzo Ducale. Nelle cronache e nella diaristica veneziana, è ricordato come principe ideale dall'atteggiamento paterno. Permette infatti alla città di tornare alla normalità dopo la guerra contro Ferrara (1482-1484) e la terribile pestilenza del 1484. Si fa amare soprattutto grazie a una condotta di governo orientata alla prudenza e alla neutralità dimostrata durante il conflitto pontificio-aragonese e quello tra Ferdinando I d' Aragona e i baroni del Regno di Napoli. Concede inoltre ai cittadini pubblica udienza una volta alla settimana, senza distinzioni di ceto, per ascoltarne appelli e rimostranze. Dalla moglie Lucia Ruzzini, discendente del doge Jacopo Contarini, ha sette figli. Muore il 14 agosto 1486 in seguito, secondo Marin Sanudo, a una violenta discussione avuta in Senato con il fratello Agostino, accusato di voler accedere al dogado. La sua tomba, costruita nella chiesa della Carità, oggi non esiste più e le sue ceneri sono andate disperse.