Le istituzioni di pubblica beneficenza nel 1921

Nell'Ottocento, sotto l'impulso della carità cattolica e della filantropia laica, anche a Piacenza erano nate spontaneamente, dal tessuto vivo della società, nuovi istituti e nuove fondazioni, che, con l'esplodere delle questioni sociali, necessitavano di un nuovo consolidamento organizzativo ed istituzionale. Fu in particolare nel periodo a cavallo del Novecento che si crearono le premesse per lo sviluppo di un'azione praticata in modo sistematico e secondo principi razionali, con una particola attenzione all'infanzia, agli orfani, nonchè agli anziani, ai sordomuti e ai ciechi.
Le forme di assistenza finirono col subire trasformazioni parallele a quelle in atto nelle strutture sociali. dando vita, pur nella diversità di ispirazione ideali, ad una linea di assistenza destinata a durare lungo tutto il Novecento.

Riportiamo di seguito le istituzioni di pubblica beneficenza ancora attive nel 1921, secondo quanto
riportato nella Guida di Piacenza e provincia di Carlo Paratici (Porta, 1922).

Congregazione di Carità.
Istituita nel 1869, con sede in via Verdi 30, si occupava della gestione di "sussidi a domicilio, doti a zitelle povere, baliatici e medicine a malati, soccorsi alle puerpere bisognose e altre opere pietose", la Congregazione amministrava anche altre Opere Pie: l'Opera Pia Gramigna, istituita da Anna Maria Gramigna nel gennaio 1823, allo scopo di sussidiare gli ammalati e di distribuire sussidi dotali a 24 fanciulle povere della città; Opera Pia Landi Radini Tedeschi per sussidi e dotali; Legati di beneficenza della Torricella per sussidi per l'infanzia abbandonata e per povere vedove della città; Opera Pia Omizzoni per sussidi ad ammalati; Opera Pia Giorgi-Zanettini-Scotti per sussidi dotali; Opera Pia Pattarini e Legati Tassi e Rivalta per sussidi e dotali. Alla data del 1921 la Congregazione era guidata da don Vittorino Tammi.

Opera Pia Borani-Calza
Istituita all'inizio del Novecento, gestiva una scuola femminile gratuita per la fanciulle povere della città.
Inizialmente condotta dell'Ordine delle Teresiane, fu poi costituita in Ente Morale e infine gestita dal Comune sotto la denominazione "Scuola all'aperto Borani-Calza". Alla data del 1921 era guidata da don Vittorino Tammi.

Ospizi civili
Sotto la denominazione di Ospizi civili (con sede in via Romagnosi 33) si trovavano l'Ospedale civile, istituito nel 1471, l'Ospizio delle Orfane e Preservate che aveva preso il via nel 1674 e quello degli Orfani, fondato nel 1807. Mentre l'Orfanotrofio maschile, con sede in via Campagna 68, al 1921, risultava temporanemanete chiuso, molto attivo risultava essere l'Ospizio delle Orfane che aveva la sede in via San Salvatore. Accoglieva, come da statuto, 35 orfane di padre e di madre "perfettamente sane di corpo, tra il sesto e il dodicesimo anno"; 7 marocche, ossia "figlie di vedove di condizione distinta, qualificate gentildonne, per povertà od altro accidente in pericolo di perdere il loro onore"; 32 preservate, ossia fanciulle povere, di avvenente aspetto, di ferma salute tra i 14 e i 18 anni"; 26 Carline, ossia "fanciulle d'anni 1 a 14 che stante la mancanza dei parenti o la loro trascuratezza vadano vagando o limosinando per la città". Alla data del 1921 presidente del Consiglio amministrativo risultava essere Giuseppe Ferrari.

Monte di Pietà
Fondato nel 1490, con sede in via Re Umberto, nel 1911 aveva aperto una sezione Banca avente lo scopo di diminuire cogli utili ricavando gli oneri sui pegni e di concorrere in altre opere utili. Al 1921 presidente del Consiglio Direttivo era Giovanni Rossi.

Ospizio Vittorio Emanuele II
Fondato nel marzo 1879, lo scopo era quello di dare "ricovero, assistenza e mantenimento a persone povere affette da malattie croniche ed incurabili". Presidente della Commissione amministrativa al 1921 era il dottor Oreste Platè.

Ospedaletto Infantile Umberto I
Eretto in ente morale nel gennaio 1905, si occupava della cura dell'infanzia povera. Presidente del Comitato era, al 1921, il dottor Luigi Monesi.

Pia Casa di Ricovero e Provv. Maruffi
Questa Casa, con sede in via Felice Cavallotti, venne fondata dal Conte Carlo Villa-Maruffi nel 1845: "essa aveva per scopo di ricoverare poveri d'ambo i sessi, impotenti al lavoro".

Opera Pia Mandelli
Con sede in via San Marco 10, l'Istituto era stato fondato nel 1918 dal conte Nicolò Mandelli per "benefiche e provvide disposizioni di fanciulle e giovani vedove". Ne era presidente il cavalier Alessandro Calciati.

Pio Ritiro Cerati
L'Istituto, con sede in corso Vittorio Emanuele II 169, nell'ex Convento dei Teresiani Scalzi, fu fondato nel 1820, con lo scopo di "provvedere gratuitamente, secondo i propri mezzi, al ricovero, al mantenimento e all'assistenza dei sacerdoti poveri ed inabili al lavoro proficuo, appartenenti al Comune e alla Diocesi di Piacenza. Ne era presidente don Alberto Mantegari, prevosto di Santa Maria in Gariverto.

Società di S. Vincenzo de' Paoli
Fondata nel marzo 1853, aveva per scopo "la carità, le buone opere, i saggi consigli e tutto ciò che serve a lenire le materiali sofferenze del povero in generale, distribuendo giornalmente pane, farina, letti, vestiario e calzature. Visita ogni settimana le famiglie soccorse a domicilio, facendo con esse rispecchiare le sintesi di ogni virtù morale e civile, nonchè la comunanza fraterna fra i doviziosi e coloro che nulla posseggono". Ne era presidente il conte Giuseppe Radini Tedeschi.

Asili infantili
Ubicati in via del Tempio, gli Asili, avviati nel 1840, raccoglievano in media 500 bambini di età compresa tra i 3 e gli 8 anni. Presidente del Comitato amministrativo era il cavalier Paolo Parenti.

Sala di Lavoro ed Industria in continuazione degli Asili Infantili
In questa Sala, fondata nel 1857, con sede in via San Giovanni 38, erano accolte le fanciulle povere dai 7 al 18 anni provenienti dagli Asili infantili. Veniva impartita una istruzione elementare fino alla quarta classe, con particolare attenzione ai lavori di cucito, di rammendo e di ricamo. La Sala era amministrata da un comitato di signore guidate dalla contessa Carolina Marazzani Scotti.

Casa di Lavoro Maschile De Cesaris-Nicelli-Cella-Ceruti
La Casa, con sede in via Maddalena 18, attiva dal 1875, accoglieva i fanciulli uscenti dagli Asili Infantili, continuando l'istruzione fino alla quarta elementare "addestrandoli altresì nel disegno e e nella ginnastica ed avviandoli all'apprendimento di una arte". Alberto Cassola, al 1921, era presidente del Consiglio di Amministrazione.

Istituto Gazzola
Fondato con testamento del 1771 dal generale conte Felice Gazzola, aveva per scopo quello di "distribuire sussidi dotali ed istruire giovinetti della classe meno agiata nella pittura, scultura, architettura ed ornato". L'Istituto, con sede in via Campagna, era guidato dal conte Giorgio Nasalli Rocca.

Istituto Sordomute Scalabrini
Questo istituto, che aveva sede in via Borghetto 11, era stato fondato nel 1880 dal vescovo Scalabrini. Lo scopo era quello di "dare alle povere disgraziate ricoverate una coveniente educazione religiosa, morale e civile". La direttrice, delle figlie di Sant'Anna, era suor Aquilina Mastrangelo.

Istituto Sordomuti e Istituto Ciechi
Eretto dal canonico don Francesco Torta nel 1903 sul Pubblico Passeggio, alla Madonna della Bomba, l'istituto si proponeva "l'educazione morale e civile dei sordomuti, specialmente della Provincia, e di avviarli ad un'arte che si addica alla loro condizione, per renderli utili a sè, alla famiglia, alla società". I mestieri che si vi esercitano sono quelli del sarto, calzolaio, tipografo, libraio e falegname. Attiguo all'Istituto Sordomuti, nel 1911 era stato fondato, sempre da monsignor Torta, anche l'Istituto Ciechi, destinato ai fanciulli, ma anche alla ospitalità dei ciechi adulti.

Casa di Provvidenza per l'Infanzia Abbandonata
Questa Casa venne apera nel novembre 1921 dal canonico Torta nei locali della Madonna della Bomba per accogliere i "fanciulli che si trovino abbandonati per qualsiasi motivo; "assume l'impegno di educarli negli asili, nelle scuole elementari, nelle scuole profesionali, nelle colonie agricole".

Istituto scrofolosi
Fondato sullo Stradone Farnese 92 nel 1893 da monsigno Giuseppe Pinazzi, aveva per scopo "la cura, l'educazione e l'istruzione dei faciulli d'ambo i sessi affetti da scrofola o da malattie affini. È affidato ad una pia associazione di dame infermiere".