Il gusto nei libri. Arianna Chendi e Angela Poli
print this pageE' un'esposizione di volumi e di manuali legati al cibo e alla gastronomia, dal titolo ‘Il gusto nei libri', quella proposta nella sala Ariosto della biblioteca Ariostea (23 maggio - 17 ottobre 2015) e curata da Arianna Chendi e Angela Poli.
L’Expo 2015 Nutrire il Pianeta. Energia per la vita ha fornito il pretesto alle curatrici per far conoscere una parte delle preziose e sorprendenti collezioni antiche e moderne della biblioteca Ariostea attraverso un lungo un percorso, tematico più che cronologico, attinente il cibo e l’alimentazione raccontato dai libri e dai documenti presenti nelle raccolte della Biblioteca.
Il viaggio proposto è partito dall’attività dei più celebri scalchi e trincianti del Rinascimento, un nome su tutti Cristoforo Messisbugo con il suo celeberrimo Banchetti, compositioni et vivande come omaggio iniziale alla Corte ferrarese; è proseguito con la presentazione di alcune delle opere classiche della cucina medievale e rinascimentale come la proto-edizione del 1475 del De honesta voluptate et valetudine del Platina notevole per l’eleganza e sobrietà dei caratteri e la freschezza e attualità delle ricette descritte o la vignetta xilografica dell’Epulario del Rosselli, raffigurante l’interno di una cucina con i lavoranti intenti alla preparazione dei cibi.
Non poteva mancare un riferimento al mondo agricolo attraverso la presentazione di alcuni classici trattati di agricoltura illustrati da splendide tavole.
L’atmosfera del lavoro dei campi emerge in tutta la sua concretezza dal Libro dei contadini di Ludovico Ariosto: nella sala che ospita la sua tomba, è stato possibile far dialogare in un confronto mentale i versi dell’Orlando furioso con le più prosaiche parole dell’uomo che attende agli affari di casa, occupandosi di animali, pelli e rapporti tra i lavoranti.
Proseguendo si è fornito un piccolo cenno ai trattati medico-sanitari che dispensano consigli anche sull’alimentazione, come quello del dottor Fletcher (sec. XIX) che consiglia di masticare ogni boccone cento volte.
Altra curiosità Il ghiottone errante, 1935 prima guida enogastronomica italiana e alcune piccole curiosità ferraresi come la Zzirudela di Ugo Vasè in occasione di un pranzo sociale nel 1921 o la Settimana del mangiarino ferrarese, concorso a premi tra i ristoranti cittadini del 1962.
A seguire vetrine dedicate ad alcuni cibi tipici: il pane e il salame; i pesci e l’anguilla tipici di un territorio un tempo prevalentemente acquatico; i prodotti orticoli e la frutta, il formaggio, il vino e il dolce per eccellenza della tavola ferrarese: il pampapato.
Da notare, tra l’altro, un articolo di Corrado Govoni sul pane; un divertentissimo disegno di un’anguilla pescata nelle Valli di Comacchio nel Settecento; un curioso manoscritto del bottigliere di papa Paolo III, del 1539, vera e propria disamina sulla qualità dei vini presenti sul territorio italiano; un piccolo libro del XVII secolo dedicato al cioccolato del medico spagnolo Antonio Colmenero de Ledesma dove si menziona la bevanda calda per la prima volta, solo per citarne alcune.
Francois Boussuet (1520-1592)
De natura aquatilium, Lione, Macé Bonhomme, 1558
Nato nel1520 a Seurre in Borgogna, Francois Boussuet fu valente medico e discreto poeta in latino, con una forte passione per le scienze naturali. L’opera, divisa in due parti, è un compendio in versi sul mondo acquatico, con bellissime tavole incise da Georges Reverdy: pesci, conchiglie, crostacei, coralli e mostri marini.
Le immagini raffigurano la passera, pesce simbolo di Comacchio e presente nello stemma comunale, all’interno del volume, tra gli altri, lo storione pregiato per le sue uova e il cefalo, comunemente sulla tavola ferrarese accompagnato dalla polenta
Sante Lancerio (Sec. XVI)
Della qualità dei vini e de’ viaggi di papa Paolo III …, 1539, Biblioteca comunale Ariostea, ms. Cl. I, 21
Sante Lancerio visse presumibilmente tra il 1500 e il 1550, dato che fu il bottigliere di papa Paolo III al soglio pontificio dal 1534 al 1549.
Il codice descrive alcuni dei viaggi fatti al seguito di Paolo III e fornisce giudizi decisi sulla qualità dei vini nelle varie contrade e città nelle quali il corteo pontificio fece tappa. Durante i suoi spostamenti il papa sostò anche a Ferrara presso il duca Ercole II dove fu ricevuto “con grandissimi trionfi et apparati. Dove qui non sono buoni vini, perché sono molli e grassi”.
Vengono poi enumerati vari tipi di vini, per ognuno dei quali si descrive la zona di origine, le caratteristiche organolettiche e le occasioni più adatte per gustarli.
Alberto Lollio (1508-1569)
Lettera … in laude de la villa, 1543(?)
Fiorentino di nascita ma ferrarese di adozione, Alberto Lollio fu
un letterato umanista fra i più conosciuti della sua epoca. A Ferrara fondò l’Accademia degli Elevati e fece parte dell’Accademia degli Occulti col nome di Arcano.
Nella lettera si esaltano gli ideali di una vita appartata e bucolica lontano dal chiasso cittadino. In queste pagine si vagheggia di una campagna piena di fiori, frutti, odori e sapori nella quale l’intellettuale rinfranca lo spirito e la sua creatività.
L’esemplare proviene dalla biblioteca di Giovanni Andrea Barotti, primo direttore della biblioteca di Ferrara nel1747-1771.
Salvatore Massonio (1559-1629)
Archidipno, ovvero dell’insalata e dell’uso di essa, Venezia, Marcantonio Brogiollo, 1627
Originario dell’Aquila fu letterato, accademico, medico e storico parecchio eclettico.
L’opera esposta rappresenta una rara ed originale edizione del primo testo mai pubblicato sull’insalata. Vengono descritti vari tipi di insalate e di aromi per esaltarne i sapori: lattuga, indivia, rucola, borragine, acetosella, melissa, crescione, cerfoglio, dragoncello, ecc., nonché l’uso culinario di esse, con numerose ricette e modi di gustarle accompagnate da altri ortaggi. Contiene vari riferimenti storici sulle proprietà organolettiche e igienico-sanitarie dei vegetali. Con l’indice dei capitoli, degli argomenti e degli autori citati.
Giulio Cesare Croce (1550-1609)
Banchetto de’ malcibati comedia dell’Academico Frusto recitata dagli affamati nella città calamitosa, Ferrara, Vittorio Baldini, 1601
Opera cosiddetta minore di Giulio Cesare Croce la cui prima edizione risale al 1591, appartiene al genere teatrale della Commedia dell’Arte. Si tratta di una bizzarra rappresentazione della grande fame patita dal popolo nella carestia del 1590, espressa nel caratteristico stile fresco e scorrevole.
Antonio Colmenero de Ledesma (Sec. XVII)
Della cioccolata, Venezia, Valvasense, 1678
Medico spagnolo vissuto nel tardo secolo XVII. Si tratta di una delle prime pubblicazioni in cui ci si riferisce al cioccolato come a una bevanda calda. Il trattato mette in luce gli aspetti terapeutici del cioccolato. Della bevanda si forniscono diverse ricette accompagnate dalle indicazioni su quali siano i momenti della giornata più opportuni per assumerla, anche se a quel tempo si trattava di una bevanda molto popolare.
Scipione Sacrati Giraldi (?-1733)
La porcheide, Biblioteca comunale Ariostea, ms. Cl. I, 171
L’autore fu un erudito e poeta, “dotato inoltre di particolari maniere per aggiungere al merito di scienza anche quello di rendersi amabile”, così lo definisce Luigi Ughi nel suo Dizionario storico degli uomini illustri ferraresi.
Il poemetto scherzoso è dedicato ad una Bella Dama e non è datato. Una sorta di testamento del porco del quale, si sa, non si butta via niente.
Gaetano Arrivabene (1790-?)
Dizionario domestico sistematico, Brescia, Nicolò Bettoni, 1809
Gaetano Arrivabene, originario di Mantova, pubblicò questo dizionario di termini di uso corrente quando, appena quindicenne, era allievo del Liceo Convitto di Ferrara. Gaetano ai nostri occhi appare proprio come un fanciullo prodigio, un adolescente appassionato di termini e vocaboli tanto da compilare un dizionario rispettoso dei modi e definizioni dell’Accademia della Crusca, un vero atto d’amore verso la lingua italiana.
“Ma per questo titolo non vorrei già che le fantesche si attendessero l’inventario delle stoviglie … Vorrei dire al pubblico … chiunque abbia trovati trenta o quaranta vocaboli proprj, interessanti o il cibo, o le bevande … me ne faccia regalo … “
Paolo Emilio Alessandri (Sec. XIX)
Cereali, farine, sostanze feculacee, pane e paste alimentari, Milano, Fratelli Dumolard, 1885
La materia è trattata dal punto di vista chimico. Qui sono illustrate le procedure per estrarre il glutine dalle farine: procedimento quanto mai attuale di questi tempi in cui le allergie a questo componente sono sempre più diffuse.
Alessandri è autore anche del celebre manuale Droghe e piante medicinali.
Horace Fletcher (1849-1919)
L’appetito, i cibi e lo stomaco seguita dall’Arte di mangiar poco, Milano, Riccardo Quintieri, 1909
Nutrizionista americano ante litteram, Fletcher fu soprannominato Il grande masticatore grazie alla sua teoria che ogni boccone andrebbe masticato cento volte. Anche le bevande vanno “masticate” per mescolarle alla saliva e renderle più digeribili. Questa pratica masticatoria avrebbe il vantaggio, tra gli altri, di ridurre la quantità di cibo assunto a fronte di un aumento della potenza muscolare. Sempre secondo Fletcher, non bisognerebbe mai mangiare quando si è arrabbiati o tristi.
Visse anche a Venezia con la moglie e la figlia a palazzo Saibante, dove ospitò Henry James e Mark Twain che con John D. Rockefeller erano suoi convinti sostenitori e seguaci.
Questa edizione italiana è stata tradotta dall’inglese da Arturo Sacchi.
L’esemplare proviene dal lascito Giuseppe Maciga (1962)
Paolo Monelli (1891-1984)
Il ghiottone errante. Viaggio gastronomico attraverso l’Italia, Milano, Treves, 1935
Il giornalista e narratore modenese, Paolo Monelli, si pone con questa opera all’origine del genere delle guide enogastronomiche che a partire dal dopoguerra ebbero un successo straordinario.
Il testo, che nasce come raccolta di articoli commissionati da "La Gazzetta del Popolo" di Torino, è corredato dai disegni di Giuseppe Novello (1897-1988), personaggio magro, astemio, inappetente che accompagna l’autore, completamente all’opposto, nelle peregrinazioni gastronomiche. L’accoppiata è esplosiva e ne escono delle gag comiche, fresche e argute.
Il peregrinare dei due viaggiatori segue un percorso tra terrazze e “buche”, osterie e trattorie, menù offerti a voce e vini sfusi. Un ritratto dell’Italia originale e anticonformista.
Ripubblicato nel 2016 da Slow food con prefazione di Carlo Petrini.
L’esemplare appartiene al Lascito Aroldo Carletti
Settimana del mangiarino alla ferrarese. Referendum a premi 23-30 aprile 1962, Ferrara, Industrie grafiche, 1962
Iniziativa a cura dell’Ente provinciale per il turismo volta a promuovere la cucina tipica locale. Si tratta di un referendum promosso dai ristoratori della città tra la clientela che, dopo aver gustato i piatti inseriti nel concorso, potranno votare la pietanza migliore.
Arianna Chendi si è laureata in Filosofia presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Si è specializzata in Biblioteconomia e Archivistica presso l’Università Cà Foscari di Venezia. È bibliotecaria, responsabile delle acquisizioni, della catalogazione del libro moderno e antico e della sezione locale presso la Biblioteca comunale Ariostea di Ferrara.Ha collaborato alla realizzazione di svariate mostre bibliografiche allestite in biblioteca tra cui ricordiamo: “Erbe ed erbari a Ferrara dal ‘400 ai giorni nostri” (2000), “Dall’Hortus sanitatis alle moderne farmacopee attraverso i tesori delle biblioteche ferraresi” (2009), “Il gusto nei libri, ricettari e usi gastronomici tra gli scaffali della biblioteca Ariostea” (2015).Nel 2016 ha realizzato il catalogo della donazione Segre-Debenedetti alla Biblioteca Ariostea e ha curato, in collaborazione con Mirna Bonazza, l’allestimento della mostra bibliografica sull’Orlando furioso “1516-2016. Furioso da cinque secoli, ancora Orlando, per sempre Ariosto”.
Un corso di 600 ore per Assistente di Biblioteca nel 1987 ha catapultato Angela Poli nel mondo delle biblioteche, che in realtà l’aveva affascinata fin da bambina. Insieme ad alcuni compagni di corso, fu tra i fondatori della Cooperativa sociale Le pagine occupandosi di tutte le tipologie di servizi offerti alle biblioteche, proseguendo inoltre la sua formazione professionale partecipando a corsi specifici. Dopo una breve esperienza presso il Comune di Jolanda di Savoia come operatore culturale, per gestire la biblioteca e i servizi culturali, dal 1996 è bibliotecaria presso la Biblioteca comunale Ariostea di Ferrara. Attualmente responsabile delle Raccolte Speciali (sezione Periodici, sezione Ragazzi e sezione Manuali Scolastici), si occupa delle attività didattiche e di promozione della lettura rivolte alla scuole e alle famiglie, nonché delle acquisizioni e della catalogazione. Collabora alla pubblicazione dei Quaderni dell’Archivio Storico Comunale. Ha collaborato alla realizzazione di alcune delle mostre bibliografiche allestite in biblioteca.