Posta a balcone sul mare, in prossimità della foce del Biferno, Termoli rappresenta, con il suo porto, l’unico sbocco marittimo del Molise. La particolare conformazione della costa e la confluenza delle due valli di penetrazione del fiume Biferno e del torrente Sinarca hanno dato a Termoli, fin dall’età medievale, forse anche prima, un ruolo significativo nell’organizzazione del territorio.

Il maestoso sperone di roccia è occupato internamente dal borgo antico, unico nucleo urbano fino al 1847, anno in cui Ferdinando II accordò il permesso di costruire fuori le mura, con uno schema a scacchiera simile a quello della città di Bari. Da allora il nucleo si è sviluppato secondo alcuni assi viari che definirono così una maglia ortogonale più o meno regolare tra il Borgo Antico e la stazione ferroviaria (1864); successivamente, soprattutto nel secondo dopoguerra, la città ha continuato la sua espansione al di là della ferrovia e lungo la spiaggia.

Sulle origini dei primi nuclei abitativi non si hanno notizie sicure: si può però ipotizzare la presenza di alcuni abitati fin dai tempi remoti; il ritrovamento di una necropoli in località Porticone (2 Km dalla costa a sud-ovest rispetto al centro della città) datata intorno al VI secolo a.C., ci testimonia la presenza, nella zona, di un insediamento d’età sannitica. Presso la foce del Biferno è stata anche ipotizzata l’esistenza di un porto di epoca romana; qui, tra l’altro, è stato rinvenuto un piccolo sepolcreto tardo imperiale. 

Il caratteristico borgo medievale è dominato dal Castello svevo che fu costruito nel XII secolo da Federico II per assicurare una più sicura difesa sia dal mare che dalla terra ferma.

Al centro del borgo, in una piazza su cui ramificano i vicoli del vecchio abitato si trova la Cattedrale di S. Basso (Duomo). Poco prima della piazza, infine, si incontra il Palazzo Vescovile quasi interamente ricostruito alla metà dell’Ottocento: un portale cinquecentesco e alcuni ambienti interni sono quanto resta delle precedenti architetture.