Incunaboli 39 e 125

Iohannes Regiomontanus   

- Epytoma Ioannis de monte regio In almagestum ptolemei. Venetijs : impensis non minimis: curaque cum emendatione ... Casparis Grossch: & Stephani Roemer, opera quoque & arte ... Iohannis hamman de Landoia: dictus hertzog, 1496 [Venezia ; Grosch, Caspar & Romer, Stephan], 1496 (Inc. 39)

- In laudem operis Calendarij a Johanne de monteregio Germanorum decoris nostre etatis Astronomorum principis editi Jacobi Sentini ricinensis Carmina. Venetijs : [Erhard Ratdolt] [Venezia], 1485 Idus Octobri (Inc.125)

Johannes Müller detto Regiomontano (Kõnigsberg 1436 – Roma 1476) fu un matematico, astronomo e astrologo tedesco. Figlio di un mugnaio, da cui il cognome Müller, latinizzò il suo nome  in Joannes de Regio Monte dal nome della città natale (Monte Reale). Allievo e collaboratore a Vienna di Georg von Purbach, astronomo e matematico austriaco (Peurbach, Linz, 1423 - Vienna 1461), con lui intraprese la riforma dell'astronomia per superare gli errori scoperti nelle Tavole Alfonsine. Nel 1452 accompagnò il cardinale Bessarione in Italia e, impadronitosi del greco, riprese la traduzione in latino dell’Almagesto intrapresa da Giorgio da Trebisonda, correggendone alcuni errori di interpretazione e pubblicando l'Epytoma in Almagestum Ptolemei (stampata nel 1496). Tale opera presenta una tavola raffigurante la sfera celeste con al di sotto Tolomeo e lo stesso Regiomontano, definita dal bibliofilo francesce Essling "una delle più belle produzioni della xilografia veneziana". Nel 1467 lasciò Roma per trasferirsi a Budapest alla corte del re d’Ungheria Mattia Corvino dove lavorò al calcolo di tavole astronomiche complete e alla realizzazione di un astrolabio, pubblicando le Tabulae directionum destinate a snellire il pesante apparato matematico utilizzato all’epoca dagli astronomi. Stabilitosi a Norimberga nel 1471, vi fondò una stamperia per pubblicare opere scientifiche e, con l'astronomo tedesco Bernardo Walther, costruì il primo osservatorio astronomico europeo, da cui osservò la grande cometa del 1472 che prenderà successivamente il nome di Halley. L’esatta determinazione degli elementi orbitali di una cometa era uno dei problemi di suo maggior interesse e nel tempo egli giunse a dubitare della tesi aristotelica che si trattasse di fenomeni atmosferici. Nel 1474 pubblicò a Norimberga le Ephemerides, prima opera stampata del genere, dove indicava giorno per giorno le posizioni dei corpi celesti dal 1475 al 1506. La fortuna dell'opera fu tale che ne fecero uso Cristoforo Colombo (1451-1506) e Amerigo Vespucci (1451-1516). Grazie alla fama guadagnata, nel 1475 fu convocato da Sisto IV (1414-1484, Papa dal 1471) per riformare il calendario giuliano, ma giunto a Roma morì prima d'iniziare l'impresa, forse di peste o forse assassinato.

Nel 1476 fu pubblicato il suo Kalendarium dal tipografo tedesco Erhard Ratdolt (Augusta, 1447 circa -1528), il quale ebbe occasione di lavorare nell’officina tipografica dello stesso Regiomontano e dedicò buona parte della sua produzione libraria ad opere scientifiche, superando brillantemente i problemi tecnici che poneva la stampa di questo genere di opere dovuti soprattutto al corredo iconografico. Fu infatti il primo a stampare figure geometriche insieme col testo e ad utilizzare il frontespizio nell’edizione del Kalendarium del 1476.

Il Kalendarium contiene l’applicazione di metodi avanzati di calcolo e di osservazioni astronomiche per la predizione delle eclissi e la produzione di un calendario perpetuo. Ogni eclissi è rappresentata da una xilografia diversa; alla fine del testo 4 xilografie a piena pagina raffigurano strumenti astronomici.

La Biblioteca Universitaria di Cagliari possiede l’edizione stampata a Venezia nel 1485.

 

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