Nicolò de' Conti

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Nicolò de' Conti (Chioggia 1395 - 1469) inizia i suoi viaggi commerciali in Oriente dalla città di Damasco nel 1414, al seguito di una carovana araba diretta verso Baghdad. Si sposta per terra e per mare attraverso la Mesopotamia e il Golfo Persico fino ad arrivare in India. Da qui naviga verso le Maldive e poi fino a Sumatra dove giunge nel 1421. Per nove mesi soggiorna nelle isole dette “le due Giave”, poste a cento miglia di distanza e identificate con le odierne Giava e Borneo. Fa ritorno infine in India, attraversando la regione del Gange e quella indonesiana. Solo nel 1437 rientra in Italia e nel 1443 si reca a Firenze, dove è in corso il Concilio, per chiedere il perdono papale per la sua forzata conversione all'Islamismo, unico modo per poter attraversare l'Egitto con le proprie merci. Viene qui ascoltato da Poggio Bracciolini, segretario del pontefice, che inserisce la sua testimonianza nel quarto libro del trattato De varietate fortunae (1431-1448). Il resoconto di viaggio di de' Conti è fra i più precisi dell'epoca per quel che riguarda l'area indiana e il primo a segnalare riti e usi ignoti in Occidente. Fornisce inoltre molti dettagli sulla diffusione della moneta veneziana in Oriente.