Lo stile narrativo

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Fra' Mauro decide di usare il volgare veneto per la compilazione di toponimi e note. Non impiega dunque il latino, lingua abituale nei mappamondi medievali, rivendicando la possibilità di essere compreso da un pubblico più ampio, non solo dalla comunità religiosa o scientifica. L'uso del volgare caratterizza l'ambiente culturale in cui l'autore vive, come dimostrano gli innumerevoli testi prodotti dai monasteri camaldolesi di San Mattia e San Michele di Murano tra quindicesimo e sedicesimo secolo. Tra questi vi è anche la prima Bibbia stampata in volgare, opera del monaco Nicolò Malerbi ed edita nel 1471. Fra’ Mauro si esprime in prima persona e presenta con forza le proprie opinioni. Dichiara in più cartigli criteri e metodi impiegati nel proprio lavoro, anticipando obiezioni e possibili dubbi. Il lettore è reso così testimone del processo creativo e coinvolto nel dialogo che l’autore instaura con gli autori classici e i geografi contemporanei.

Cartiglio sullo stile presso le coste della Normandia

«In questa opera per necessità ho conuenuto usar nomi moderni e uulgari perché al uero se io hauesse fato altramente pochi me haueria inteso saluo che qualche literato auegna che ancora lor non possa acordar hi autori cum quel che hora se pratica» (n. 2202)