Stefano Lecchi, 1849, carta salata da calotipo, 168x223 mm.

Iscrizioni: (verso) a matita blu-violacea al centro “Calandrelli” e in alto a destra “1”, a inchiostro in basso “S. Lecchi”, al centro timbro tondo a inchiostro blu “B.V.E.”*, di lato a destra timbro numerico a inchiostro blu “961379”.

Esterno della Porta San Giovanni in assetto di difesa. Un’analoga fotografia raffigura la Porta San Giovanni in assetto di difesa nel 1870; cfr. Negro, Album romano, n. 135 p. 126. Un’altra fotografia, rappresentante la Porta è databile al 1865; cfr. Roma nelle fotografie della Raccolta Ceccarius presso la Biblioteca nazionale di Roma, p. 41.

Biblioteca di Storia moderna e contemporanea Ft.A.1

Citazione bibliografica

«Si fanno barricate fuori porta S. Pancrazio, Cavalleggeri, e Portese. Nella città vi è tranquillità e indifferenza. E’ pura storia[…] Il cascherino mi ha detto: “I Francesi vonno entrà, e questi nun ce li vonno. Straremo a vedé quarcheduno vincerà”». Lettera del 27.4.1849 di Jacopo Ferretti al genero Ciro Belli in Biancini, «E’  pura storia»…, p. 43. «Composto alla calma consueta, Garibaldi dall’alto delle mura di san Giovanni esaminava le linee nemiche; egli aveva in quel momento decisa la partenza: era il 2 luglio». Spada, Storia della rivoluzione di Roma..., p. 667. «Mi avviai in seguito verso piazza S. Giovanni per ragiungere (sic) la mia gente, cui avevo dato ordine di marciare a quella direzione e prepararsi alla sortita. Giunto su quella piazza, trovai la maggior parte dei miei ed il resto veniva arrivando. Molti individui di differenti corpi, indovinando il divisamento nostro, ed altri avvertiti, giungevano pure a riunirsi, per non sottomettersi all’umiliazione di depor le armi a’ piedi dei soldati di Bonaparte, guidati dai preti». Memorie di Garibaldi, p. 297.

Veduta contemporanea