L'arrivo alla Libreria di San Marco

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Nel maggio del 1811 il Mappamondo viene trasportato dalla biblioteca conventuale di San Michele di Murano alla Libreria di San Marco a seguito della soppressione delle corporazioni religiose voluta dal governo napoleonico e all'acquisizione dei preziosi beni conservati in conventi e monasteri. È l'interessamento accorato del bibliotecario Jacopo Morelli a impedire lo spostamento del Planisfero a Milano, dove si sta organizzando la nuova collezione del Regno d'Italia. Con il trasferimento della Biblioteca a Palazzo Ducale nel 1812, il Mappamondo trova posto prima nella sala del Maggior Consiglio e poi in quella dello Scudo o delle Carte geografiche, dove è esposto al pubblico. Per questo motivo l'area dell'Alto Adriatico appare oggi molto danneggiata e i colori consumati dal tocco dei visitatori, soliti indicare il punto in cui si trovavano. Tuttavia, osservando con attenzione, è possibile ancora oggi distinguere il disegno del leone di San Marco. Il Planisfero torna in Marciana solo nel 1924 quando la Biblioteca, che dal 1904 occupa gli spazi dell'ex Zecca dello stato Veneto, dopo la cessione dei beni dello Stato al Demanio viene ricongiunta alla Libreria Sansoviniana e le viene assegnato il Mappamondo.