Politecnico (1945)

Fonte:
«Il Politecnico», n. 1 (29 set. 1945), p. 4.

«Settemila sono le biblioteche pubbliche negli Stati Uniti; ma solo le sedentarie. Poi vi sono, a migliaia e migliaia, le ambulanti; formate di camions come questo che girano per raggiungere le fattorie e portar libri ai contadini, a chiunque viva isolato. Un libro è lasciato, un nome è preso, la settimana prossima si ripassa e il libro vien ritirato ma se ne lascia un altro. E il lettore può chiedere qualunque libro vuole. Se la biblioteca ne è sfornita, lo farà arrivare in giornata, per aereo. L'Italia, dicono, è il paese dei musei e delle biblioteche. Quante biblioteche abbiamo? Praticamente, una sola. Se una determinata opera è alla biblioteca nazionale di Roma, potete star sicuri che non c'è a Milano o a Torino; se invece è a Milano potete star sicuri che non c'è a Roma, e così via. Ma sapete quando l'Italia sarà un paese davvero civile? Il giorno in cui avrà tante biblioteche pubbliche quante oggi ha chiese parrocchiali, quanti oggi ha campanili.»

(«Il Politecnico», n. 1 (29 set. 1945), p. 4. Il trafiletto, accompagnato da una fotografia, non è siglato, ma potrebbe essere del direttore Elio Vittorini).

Il Politecnico, n. 1 (29 set. 1945)

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