Torraca, Francesco

Nome
Francesco Torraca
Data di nascita
18/02/1853
Data di morte
15/12/1938
Francesco Torraca
Francesco Torraca

Nacque a Pietrapertosa, in provincia di Potenza, il 18 febbraio 1853 da una famiglia di radicata tradizione liberale, nobile ma decaduta. Nel 1864 rimase orfano del padre, notaio, dal quale aveva ricevuto in casa la sua prima formazione che fu poi continuata da uno zio paterno, sacerdote, fino al trasferimento a Napoli, avvenuto all’età di 16 anni. Nella città campana raggiunse il fratello maggiore Michele – giornalista, deputato e dal 1900 consigliere di Stato – e grazie a lui già durante gli studi liceali partecipò anche in veste di corrispondente a numerose conferenze, tra le quali poté assistere alle cinque lezioni di Francesco De Sanctis tenute nella primavera del 1869 presso la sala del Capitolo dell’ex convento di S. Domenico Maggiore. Dopo il liceo intraprese dapprima studi scientifici, poi si iscrisse alla facoltà di lettere ma cominciò a insegnare già prima di terminare l’università presso la scuola tecnica “Macedonio Melloni” di Portici. Il discorso inaugurale tenuto per l’inizio delle lezioni, poi pubblicato (L’educazione moderna e le scuole tecniche, Napoli, 1875), fu il primo di una lunga serie di scritti pedagogici.
Fu allievo di Luigi Settembrini, del quale pronunciò l’elogio funebre a nome dei discepoli riuniti (4 novembre 1876) e divenne il trascrittore delle lezioni della “seconda scuola” di Francesco De Sanctis – pubblicate tra il 1872 e il 1876 su «La Libertà», «Il Roma» e «Il Pungolo» e da Morano, a cura di Benedetto Croce, nel 1897 – con cui si laureò nel 1876. L’anno successivo prese servizio come supplente nel liceo “Vittorio Emanuele II” dove ebbe tra gli allievi Nicola Zingarelli (col quale collaborò poi assiduamente) e il poeta Salvatore Di Giacomo, del quale fu tra i primi lettori. Dal 1880 al 1888 entrò di ruolo a Roma presso l’istituto tecnico “Leonardo da Vinci”; in quegli anni pubblicò per l’editore Giulio Cesare Sansoni anche i tre volumi del Manuale della letteratura italiana (Firenze, 1886-1887). Tra la fine degli anni Settanta e durante tutto il decennio successivo ampliò la produzione scientifica e scrisse per diversi periodici. Nel 1885, morto Sansoni, strinse rapporti col cognato Guido Biagi e nel 1894 accettò la direzione della collana «Biblioteca critica di letteratura italiana».
Malgrado la sua ricca attività scientifica, la partecipazione al concorso per la cattedra di letteratura italiana dell’Università di Padova, vinta nel 1887 da Guido Mazzoni, gli procurò una bruciante sconfitta alla quale seguì un lungo strascico di polemiche sui giornali. L’anno successivo fu nominato provveditore agli studi di Forlì; venne poi richiamato a Roma nel luglio 1890 come secondo ispettore centrale per le Scuole normali. Nella capitale proseguì la carriera come capo di divisione del ministero della Pubblica istruzione (1892), ispettore della stessa istituzione (1893) e, infine, direttore generale (1896).
All’ultimo ventennio dell’Ottocento risalgono le sue amicizie con Alessandro D’Ancona e con Pasquale Villari e lo scambio epistolare con Benedetto Croce. Nel 1901, in seguito alla soppressione dell’Ufficio di direttore generale della scuola primaria e normale, Torraca fu messo in disponibilità e, dopo aver rifiutato altri incarichi, chiese senza ottenerla la cattedra universitaria di letteratura dantesca a Roma. L’anno successivo fece ritorno a Napoli dove assunse dapprima la cattedra di letteratura comparata e poi di letteratura italiana all’Università e contemporaneamente diresse assieme a Zingarelli la «Rassegna critica della letteratura italiana». Fu collocato a riposo nel 1928 e nominato professore emerito nel 1932.
Tra la sua vasta e diversificata produzione scientifica, l’opera maggiore viene riconosciuta nei volumi che formano il commento alla Commedia dantesca (Roma-Milano, 1905-1907).
Venne nominato senatore nel 1920 per i suoi meriti letterari e pubblici; si iscrisse al Partito nazionale fascista nel 1929 ma la corrispondenza con Croce testimonia il suo progressivo distacco dall’attività del regime.
Morì a Napoli, il 15 dicembre 1938.
Le carte Torraca, per la gran parte relative a Francesco, sono conservate presso la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli.

Antonella Trombone

Paolo Rigo, Torraca, Francesco, in: Dizionario biografico degli italiani, vol. 96, 2019.

Maria Teresa Imbriani, Francesco Torraca, in: Per una storia delle classi dirigenti meridionali: il caso lucano (1861-2016), a cura di Donato Verrastro ed Elena Vigilante, Rionero in Vulture, Caliceditori, 2018, p. 234-239.

Relazioni