Pasquali (1934)

Fonte:
Giorgio Pasquali, Storia della tradizione e critica del testo, 2ª edizione, Firenze, Le Monnier, 1952

«Qualche errore e molte più lacune dipenderanno dalla mancanza di libri specialmente della prima metà del secolo XIX nelle biblioteche di Firenze. [...] Debbo riconoscere con animo grato che i direttori della Biblioteca Nazionale, di quella della mia Facoltà, della Laurenziana, della Marucelliana hanno gareggiato nell'aiutarmi largheggiando nel prestito, facendo venir libri di fuori o acquistandoli quand'era possibile; che l'Istituto Archeologico Germanico di Roma, con una liberalità che io conosco fin da quando, trenta anni fa, ero studente, mi spedì opere che non avrei trovato altrove; che mi procurarono in prestito libri da Roma L. De Gregori, da Torino L. Ginzburg, da Halle C. Wendel. Senza l'aiuto degli ordinatori, distributori, custodi della nostra biblioteca di Facoltà, sempre solleciti a ricercarmi e a mettermi insieme i numerosi libri di cui avevo bisogno, avrei impiegato molto più tempo a finire il mio lavoro, o forse avrei desistito dal proposito, per disperazione. Ma nessun aiuto poteva cavar di sotto terra, per virtù d'incanto, libri che in Italia mancano; e non tutto le biblioteche straniere mi potevano mandare in prestito, nonostante la buona volontà dei loro direttori.»

(Giorgio Pasquali, Prefazione [alla prima edizione, 1934], p. XII-XIII)

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