Firenze

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Firenze

«Firenze, dove la bellezza non è un oggetto di museo né una scoperta di pedanti, ma una forma domestica delle cose fra cui si vive, è piena di buon senso. [...] ricorderò le biblioteche vaste, varie e inesauribili, le Gallerie (dove gli studiosi possono procurarsi l'entrata gratis), la gran copia e varia di stampe, giornali, libri etc.; il gabinetto Vieusseux, e biblioteca circolante, dove con due lire al mese ci si può rifornir di libri d'ogni genere meglio che alla nazionale, e ti puoi sedere a fianco di gente beneducata e colta d'ogni parte del mondo, a sfogliare tutti i giornali e tutte le riviste; il filologico, dove pure con due lire al mese io vado a imparar l'inglese e a leggere i giornali in tutta pace.»

(Renato Serra a Luigi Ambrosini, 11 dicembre 1907).

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