Tozzi (1916)

Fonte:
Federigo Tozzi, Novelle postume, a cura di Massimiliano Tortora, Ospedaletto, Pisa, Pacini, 2009.

«Quand’era per finire la sigaretta, sentì bussare. Come se avesse avuto paura, gridò:
– Ora vengo ad aprire! Vengo subito! Vengo subito, veh! Chi è?
Egli sentì ridere, e riconobbe la voce di Livia; una signorina, professoressa, conosciuta alla biblioteca. Infilò la giubba e andò, dopo aver posato la sigaretta sul marmo del cassettone. Livia, ridendo ancora, gli porse l’ombrello bagnato e si guardò le scarpe motose.
[...]
La professoressa escì. Guido si sentì meno triste.
Egli conosceva Livia fin da quando era andata al magistero di Firenze. Durante le vacanze si ritrovavano alla biblioteca comunale; e Guido l’aveva anche aiutata per la tesi.»

(Federigo Tozzi, Una passeggiata, in Novelle postume, 2: 1914-1917, Ospedaletto, Pisa, Pacini, 2009, p. 361-368: 363, 365. La novella, scritta probabilmente nel 1916, fu pubblicata per la prima volta dopo la sua morte, in Le novelle, a cura di Glauco Tozzi, Firenze, Vallecchi, 1963, p. 396-403).

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