Il progettista e scultore

Francesco Paolo Como, vincitore del concorso nazionale del Monumento ai caduti della città di Taranto, nacque a Taranto il 06 aprile del 1888 da Pietro Luigi muratore e da Grazia D’Alessandro sarta. Dopo la licenza elementare conseguì il diploma di scuola tecnica  e frequentò i corsi serali della scuola di disegno ornato. Entrò nelle ferrovie dello stato ma nel 1911 rinuncia all’impiego per trasferirsi a Roma e iscriversi all’Istituto delle Belle Arti. L’autore fu allievo del pittore e noto scultore Ettore Ferrari all’Accademia di San Luca a Roma. Alla vigilia degli esami di licenza del Corso di Scultura fu chiamato alle armi per servire la propria nazione. Durante la guerra italo-austriaca combatté da ufficiale nel carso. Como fu l’autore di numerose opere altre al monumento di Taranto. Nel 1921 fu inaugurato, presso la sede tarantina dei legionari fiumani,  il busto in bonzo a Gabriele D’Annunzio. Nello stesso anno partecipò alla Mostra di artisti pugliesi in Taranto esponendo “Una testa di Bambini” e un autoritratti in gessi. Nel 1924 ha partecipato alla prima mostra d’artisti pugliesi a Roma. Nel 1926 espose alla seconda biennale di Lecce il “Ritratto” (una maschera realizzata in bronzo), “La medaglia (opera in bronzo rappresentate Mussolini), “Medaglia” (opera in gesso sull’Apulia) e “La Danzatrice” (opera in gesso). Nel 1932 ha preso parte alla mostra del sindacato laziale di Roma.

Egli partecipa anche alla seconda guerra mondiale e conclusasi si trasferì a Roma dove muore nel 1973.

 

Gli esecutori

La parte muraria del monumento e il posizionamento dei due altorilievi superiori fu commissionata alla ditta tarantina Nicola AUGENTI. Un’altra ditta tarantina, che partecipò alla costruzione del monumento, fu la ditta dei fratelli Netti che curarono la realizzazione di tutti i blocchi in pietra di Trani che costituiscono la parte architettonica. Riconducibili ai fratelli Nitti sono anche le due lastre sulle quali sono state incise i due bollettini della vittoria quello di Armando Diaz e quello di Thaon di Revel posti all’interno della cripta. I due cancelli d’ingresso della cappella, posti uno per lato, in ferro battuto sono stati realizzati dalla bottega d’arte di Matteucci di Faenza. Gli altorilievi superiori sono stati fusi dalle ditte Laganà di Napoli. Il gruppo della glorificazione del fante è stato fuso da Arturo Bruno di Roma. Le quattro erme che decorano gli ingressi della cappella sono state realizzate dallo stesso autore F. P. Como.