Il Museo Storico della Comunicazione

Il Museo Storico della Comunicazione, istituito per raccontare l’evoluzione dei sistemi di comunicazione dai tempi antichi fino ad oggi, collocato nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico del quartiere EUR, è inserito nel progetto di valorizzazione del patrimonio culturale ed artistico del Polo Culturale del Ministero dello Sviluppo Economico.

La storia del museo ha inizio nel 1878, anno in cui venne promossa la raccolta degli apparecchi telegrafici dell'Italia preunitaria, caduti in disuso dopo l'unificazione del Regno.

A dare forma al Museo Telegrafico fu il direttore generale dei Telegrafi d'Italia, Ernesto D'Amico, che ne iniziò la costituzione presso l’Ufficio Tecnico dei Telegrafi di Firenze.

Parallelamente, Pietro Lacava, Ministro delle Poste e dei Telegrafi dell'epoca, ebbe l'idea, sul finire del 1890, di affiancare alla raccolta dei telegrafi uno spazio espositivo dedicato alla storia della posta, invitando i dipendenti uffici a segnalare ogni bene d'interesse storico da collocare nel museo.

Alla guida del museo fu posto uno tra i più illustri filatelisti italiani, Emilio Diena, che dedicò diversi anni della sua vita al riordino, alla classificazione e alla catalogazione del patrimonio museale.

Parte dei cimeli conservati a Firenze vennero disgraziatamente e irrimediabilmente distrutti da un incendio divampato durante l'Esposizione Voltiana del 1899.

Questo non impedì, però, nel 1907 che la gestione del Museo Telegrafico venisse affidata all'Istituto Superiore delle Poste e dei Telegrafi, che trasferì la raccolta museale presso la propria sede di Roma.

Successivamente, nel 1939, alcuni locali dell'ufficio postale di Roma Prati furono destinati sia alla raccolta telegrafica che a quella sulla storia della posta.

Ma l'inaugurazione dell'allora Museo Storico delle Poste e delle Telecomunicazioni potè aver luogo soltanto il 20 giugno 1959, a causa del conflitto bellico e della ricostruzione che investì l'attenzione del Paese, in seguito a un riordinamento e a una classificazione del materiale raccolto.

Il 20 dicembre dello stesso anno, in occasione della prima Giornata del Francobollo, il museo venne ufficialmente aperto al pubblico.

Il patrimonio del museo venne notevolmente arricchito nel corso del ventennio successivo alla sua inaugurazione: i locali di Roma Prati non potevano più contenere una così vasta raccolta a causa di esigenze di funzionalità dell'ufficio.

Di conseguenza, si scelse di trasferire il museo nella sede del Ministero delle Comunicazioni dell'Eur, allo scopo di non disperdere un patrimonio di così inestimabile valore intrinseco, storico e culturale.

Quello che oggi è il Museo Storico della Comunicazione, il cui patrimonio è stato dichiarato formalmente di interesse culturale, venne inaugurato il 20 febbraio 1982 alla presenza del Direttore Generale, Ugo Monaco, del Direttore del Museo, Cosimo Migliaccio e del Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni, Remo Gaspari.