VII. Trattati di scienza

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Vasta la trattatistica che amplia le competenze ‘scientifiche’ del Quadrivio. Il primo fondamento è la Naturalis Historia di Plinio (60. BANLC, 49 G 4), una summa naturalistica in 37 libri che consegna al Medioevo una vastissima informazione dall’astronomia alla floricultura. Enorme il lascito della medicina greco-latina e araba con le opere di Ippocrate (53. BANLC, 49 E 35), Galeno (54. BANLC, 49 G 2) e Avicenna (55. BANLC, 53 G 1-3), che conservarono alla medicina sino al Rinascimento il ruolo di scienza regina ed egemone pari all’astronomia (cfr. «Misurare» nella sezione II. Quadrivio). Accanto alla medicina, la trattatistica minore relativa alle cure termali (Pietro da Eboli, De balneis, 58. BAV, Ross. 379), alla cura del corpo (Aldobrandino da Siena, Sanità del corpo, 59. BANLC, 44 D 23) e all’oftalmica, in cui gli arabi eccelsero (57. BANLC, Or. 47). Infine un trattato di medicina veterinaria (Tractatus de morbo et sanitate equorum di Giordano Ruffo, 61. BANLC, 43 A 4) e di uccellagione (De arte venandi cum avibus di Federico II, 62. BAV, Pal. lat. 1071) testimoniano due notevoli aspetti di ricerca basati sulla cultura materiale: la cura del cavallo come mezzo elettivo di locomozione e segno di status sociale, e una forma di caccia come conquista astuta e indiretta di vettovagliamento.

Con l’ingresso dell’aristotelismo (cfr. IX. Aristotelismo), lo sviluppo delle Università (Mappa Università) e della nuova civiltà comunale, enciclopedie e trattati si articolano progressivamente secondo nuovi contenuti e nuove esperienze. Federico II nel suo trattato di falconeria contrapporrà all’autorità filosofica di Aristotele la propria esperienza diretta (vd. sotto Federico II, De arte venandi cum avibus, L’esperienza vs Aristotele); Brunetto Latini, notaio e cancelliere di Firenze, città dei mercanti e della finanza, assumerà come titolo e primo riferimento della sua enciclopedia (Tresor I, 1: 47. BANLC, 51 G 17 nella sezione VI) una misura economica, il ‘tesoro’ e il valore dei beni.

Federico II, De arte venandi cum avibusL’esperienza vs Aristotele

«Nello scrivere abbiamo anche seguito Aristotele, quando ciò appariva necessario. In alcuni punti, tuttavia, siamo dell'opinione, sulla base delle esperienze da Noi condotte, che, per quanto concerne la natura di determinati uccelli, egli si sia allontanato dalla verità. Pertanto non in tutto concordiamo con il Principe dei filosofi giacché mai o solamente di rado egli si dedicò all'uccellagione, a differenza di Noi che l’abbiamo sempre amata e praticata. Aristotele narra molte cose sugli animali specificando che furono altri a dirle; ma ciò che altri sostennero, egli stesso non vide né fu visto da coloro che per lui si resero garanti. La certezza non si raggiunge con l'orecchio [...].»

Libri esposti: Medicina: 53. Ippocrate, De natura hominis e altri scritti; 54. Galeno, Therapeutica; 55. Avicenna, Canon medicinae; 56. Costantino Africano, Pantegni; 57. Yahya ibn Zakariyya’ ibn Abi al-Raga’, Nur al’uyun wa-gami’ al-funun, ‘Trattato di oftalmica’. Farmacia e terapeutica: 58. Pietro da Eboli, De balneis puteolanis; 59. Aldobrandino da Siena, Le Régime du corps. Storia naturale: 60. Plinio, Historia naturalis. Veterinaria: 61. Giordano Ruffo, Tractatus de morbo et sanitate equorum; Raccolta di ricette ed incantesimi diversi. Uccellagione: 62. Federico II, De arte venandi cum avibus. Mineralogia: 63. Miscellanea: Marbodo di Rennes, Liber gemmarum e altri trattati. Cosmografia e geografia: 64. Tolomeo, Geographia; 65. Marco Polo, De mirabilibus orientalium regionum, trad. latina.