L'Eco dei Giovani

Eco_dei_Giovani_Timbro_edited_edited     
Timbro della Direzione della rivista
L'Eco dei Giovani

Alla giovane età di 26 anni, Alberto Morelli diventa socio de L’Eco dei Giovani, rivista di scienze, lettere ed arti nata nel 1870 con lo scopo di dare spazio e sostenere la «giovanile cultura» dell’epoca. All’interno del mensile, Morelli si fa strada molto rapidamente collaborando e recensendo diversi libri, fino ad arrivare ad assumere la carica di Direttore nel 1872, dopo la crisi che la rivista subì a causa di squilibri finanziari per mancanza di sostentamento economico da parte di alcuni soci e abbonati. Mantenendo tale carica fino alla chiusura definitiva della rivista nel 1874, l’intento del nuovo Direttore rimase quello del suo predecessore, ossia di incoraggiare e sostenere i giovani talenti, di diffondere nuove e originali conoscenze e idee su ogni campo del sapere e, allo stesso tempo, di dilettare i lettori della rivista senza inciampare nelle «frivolezze letterarie», dando in questo modo grande spazio agli studi scientifici e a tutto ciò che avesse una solida base teorica.

La rivista sotto la sua direzione partì, come viene scritto nel programma inserito nel primo numero uscito nel 1872, «incoraggiato dai consigli d’uomini egregi» e si conclude con delusione due anni dopo, principalmente per la «presente apatia» da parte dei concittadini, i quali non sostennero materialmente la rivista come la redazione aveva sperato.

Eco_Programma_parte_1         Eco_Programma_parte_2
Programma de L'Eco dei Giovani, pubblicato nella prima uscita del 1872


Scorgendo i vari articoli pubblicati nei vari mensili si scopre l’importanza che viene data alla citazione bibliografica di vecchi e nuovi autori, tra Bollettini bibliografici e Opere pervenute alla direzione, e alla vastità di materie alle quali viene data ampia libertà di espressione. Vi si trovano argomenti quali la letteratura popolare, la poesia, la storia e l’attualità, l’economia e l’istruzione, i racconti e i saggi; in particolar modo viene dato spazio alla letteratura italiana e a quella tedesca, alla scienza, al diritto e all’arte. Grande importanza viene data alle biografie di personaggi illustri quali Urbano Rattazzi, Pellegrino Rossi (per approfondire), Giorgione, Ippolito Nievo, Giuseppe Mazzini, Emilio Praga, Alessandro Manzoni, Francesco Domenico Guerrazzi. Uno spazio rilevante viene riservato anche alla commemorazione di personaggi dell’epoca che hanno dato un grande stimolo alla gioventù veneta come Luigi Vincenzi, giovane parmense collaboratore della rivista e scrittore nei suoi pochi anni di vita (muore infatti a soli 29 anni) di numerose opere teatrali e di diversi romanzi che lo portarono fin da subito al successo [vol. 1, fasc. 1, gennaio-febbraio 1872]; e Don Carlo Coletti , abate a Venezia e istitutore presso questa città della casa di ricovero per i giovani oziosi e vagabondi, che si dedicò per tutta la vita ad aiutare i poveri, amato da tutti per la sua bontà d’animo e il suo sacrificio per gli altri e che purtroppo «mentre l’anima era ancora forte e freschissima, il corpo cedette e cadde» per il colera a soli 30 anni [vol. 2, fasc. 4, 1° settembre 1873, anno 2].

Le diverse tematiche sviluppate all’interno di questa rivista fanno percepire, in sostanza, l’epoca rivoluzionaria che Alberto Morelli e i suoi contemporanei avvertivano e a cui volevano a tutti i costi partecipare, offrendo le loro opinioni e le loro idee fresche e originali, quelle di giovani che videro cambiare la storia della penisola italiana e che per questo volevano rendere migliore il loro Bel Paese.