1.1 Agitazioni sociali, eccidi proletari, scioperi generali

Nel primo segmento "raccontiamo" Roma iniziando dalle lotte proletarie e sindacali, che assieme alle agitazioni studentesche inaugurano il nuovo secolo a Roma, caratterizzandolo per molti anni. Prima ancora che sindacalrivoluzionarie, anarchiche, socialiste, le agitazioni primonovecentesche sono infatti immortalate come grandi movimenti collettivi, che interessano masse consistenti, in primis di lavoratori, capaci d'autorganizzarsi e rivendicare con forza, con caparbietà quelli che ritengono i loro diritti. Si lotta per quel che manca e per quel che si conquisterà nel corso del Novecento con grande fatica e difficoltà, anche contando morti e feriti.

1.2 La città democratica, laica, progressista

E’ nella seconda parte che viene messa a fuoco l’esperienza nathaniana e, più in generale, la vicenda del “riformismo” romano primonovecentesco, dalle salde radici risorgimentali nonché nutrito costantemente dalle culture e subculture politiche socialiste, mazziniane, radicali, liberaldemocratiche, massoniche. Sono queste forze che contrastano il passo ai clericali e ai conservatori nell’Urbe pre-nathaniana governata dai don Prospero Colonna e dai Cruciani-Alibrandi, erodendone progressivamente il consenso elettorale.

1.3 Demolizioni, ampliamenti, nuove costruzioni

La città viene descritta nel suo assetto urbanistico complessivo, quanto mai cangiante e mutevole all'alba del nuovo secolo come del resto nel tardo Ottocento. Un "volto", quello dell'Urbe, che viene modificato, reso sensibilmente diverso dal passato e in alcuni casi sfregiato da una crescita edilizia spesso sconsiderata, irrazionale, fine a se stessa e perfino dai tentativi politico-istituzionali di pilotare in qualche modo questa prolungata "colata di cemento"; un "volto che, tuttavia, in diverse occasioni viene abbellito dalle nuove costruzioni e che nel complesso non appare necessariamente peggiore rispetto a quello del passato, proprio in questa fase cominciando con decisione ad assumere sembianze contemporanee, "metropolitane".

1.4 Roma in chiaroscuro

La città s'identifica progressivamente in una multiforme idea di "progresso" e, ciononostante, la miseria, il vagabondaggio, la criminalità continuano a persistere nel tessuto urbano. Il rapporto fra Urbe e Agro si modifica radicalmente in questi anni, forse guastandosi in maniera irreparabile e raggiungendo sempre più difficilmente nuovi soddisfacenti equilibri nel corso del Novecento fino ai giorni nostri.

3.1 Sommosse, attentati, scioperi, manifestazioni

In questa sezione abbondano immagini e illustrazioni che descrivono uno scontro sociale acuto, nel primo decennio del Novecento incarnato da organizzazioni sindacali che, nell'assenza o nella carenza d'una legislazione adeguata, tentano di redistribuire in maniera equa la "ricchezza" e arginare la cieca dinamica del "profitto". Accanto ad esse, i fotogrammi altrettanto suggestivi delle manifestazioni suffragiste femminili nel Regno Unito o dello scontro fra Chiesa e Stato in Francia, quindi della lotta per la libertà delle nazionalità oppresse ed irredente, nonché quelle relative alla crisi degli imperi austro-ungarico e ottomano, al tracollo della monarchia portoghese, fino a quelle concernenti l’ascesa della potenza imperiale tedesca.

3.2 La rivoluzione russa del 1905

Le tematiche affrontate su scala europea - conflittualità sociale, politica, sindacale e, spesso, sua brutale repressione; crisi profonda dell'ancien régime e dell'autocrazia; avanzata del socialismo e della democrazia; terrorismo anarchico e rivoluzionario; esplosione di conflitti etnico-religiosi; controrivoluzione, ovvero resistenza accanita, quindi mobilitazione delle forze più reazionarie - si amplificano enormemente, si radicalizzano ed esplodono, se così si può dire, nell'ambito dell'impero zarista del primo Novecento, quindi in occasione della rivoluzione russa del 1905, anche sul piano cromatico e dell'immagine pura.