La Regola di Santa Chiara

Fondato ad Assisi nel XIII secolo da San Francesco (1181-1226) e Santa Chiara (1193-1253), l'ordine delle Clarisse si contraddistinse per la vita contemplativa, ma anche e soprattutto per l'impegno nell'istruzione delle giovani ragazze di ceto nobiliare.

Note anche come secondo ordine francescano, le Clarisse furono istituite nel 1212, ma solo tra il 1247 e il 1269 ricevettero l'approvazione della Regola da parte dalla Chiesa di Roma. L'ordine religioso seguiva un'organizzazione comunitaria con dei canoni simili alla Regola benedettina, ma la lenta definizione della pratica spirituale e liturgica contribuì alla concezione di nuovi spazi architettonici, distinguendoli così dai conventi e monasteri maschili.

La Regola delle Clarisse prevedeva il voto di castità, povertà e obbedienza. La caratteristica più significativa consisteva nell'obbligo di clausura, introdotto nel 1218 dal cardinale Ugolino (futuro Gregorio IX) anche se in contrasto con la filosofia dei due Santi, i quali non predicavano una vita disgiunta dal mondo esterno. Questa peculiarità non precluse la diffusione dell'ordine femminile, il quale si estese in modo considerevole in tutta Italia grazie anche all'appoggio dei Frati Minori, a cui le monache si riferivano.

Le Clarisse giunsero a Udine alla fine del XIII secolo. I Frati Minori, già presenti in città dal 1266, e il ricco mecenate Enrico Uccellutto riusirono ad ottenere dal patriarca Raimondo dalla Torre dei terreni nei pressi di porta Gemona, in cui si diede inizio alla costruzione di un monastero destinato alle religiose e dedicato a Santa Chiara.