L'intervento del Genio civile durante la seconda guerra mondiale

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A partire dal 1943 l’amministrazione statale si attiva nella gestione dei molteplici lavori pubblici correlati all’avvicendarsi degli avvenimenti bellici. Quando la messa in sicurezza o la ricostituzione sono a carico dello Stato, quando occorre un parere tecnico, allora interviene il Genio civile.

Con decorrenza dal 16 aprile 1941 l’ingegnere capo dell’ufficio è Gualtiero Adami. Laureato in ingegneria presso il Politecnico di Vienna, presta servizio, nel periodo successivo alla prima guerra mondiale, presso il Commissariato civile (vi era stato destinato il 1° luglio 1920) per le riparazioni danni di guerra. Rientra al Genio civile il 10 luglio 1928 dopo la promozione a primo ingegnere di sezione (2 luglio 1927). Nominato commendatore della corona d’Italia, dal ministro Giuseppe Gorla nel 1941, è collocato a riposo il 31 marzo 1946.

L’attività di ricostruzione, svolta dal Genio civile si articola sul territorio della provincia di Trento e interessa infrastrutture, edifici pubblici e privati, chiese e altri edifici ecclesiastici. Per questo verso, l’ufficio attraversa, in primo piano, le vicende storiche, diplomatiche e amministrative della regione. A partire dal 2 settembre 1943 il Genio civile interviene dopo i bombardamenti per le operazioni di salvataggio dei feriti e per il recupero delle salme. Si impegna nell’abbattimento degli edifici gravemente danneggiati e pericolanti nonché nello sgombero delle macerie. Queste, nel 1947 sono quantificate in oltre 37.000 metri cubi. All’epoca dell’amministrazione da parte del governo militare alleato, ossia durante il 1945, il Genio civile sottopone 688 perizie ottenendo l’approvazione per 409.