Magris (2016)

Fonte:
Claudio Magris, I libri sono fratelli maggiori, «Corriere della sera», 141, n. 289 (4 dic. 2016), p. 35.

«La prima volta in cui ho visto una vera Biblioteca è stata un’impressione inappellabile. La Biblioteca Classense di Ravenna, nel 1948. Avevo nove anni e con i miei genitori eravamo andati a trovare mio zio Virgilio, fratello di mio padre e allora Prefetto di Ravenna (che non aveva autorizzato un comizio elettorale di mio padre, repubblicano, perché non voleva che lo stesso cognome accomunasse il rappresentante dello Stato a un uomo di parte).
A farci da guida nella Biblioteca Classense era Manara Valgimigli, il grande filologo, traduttore e studioso della grecità che aveva coperto cattedre prestigiose ma la cui passione più profonda erano i libri, la Biblioteca. Illustrati dalla sua sanguigna e bonaria sapienza di romagnolo – cui la familiarità con Persefone e le tragedie greche da lui mirabilmente tradotte non toglieva il gusto di vivere e l’amabilità, consapevole ma non succube del nulla – quei libri, quegli scaffali, quei meandri non mi sembrarono un’inquietante ossessiva muraglia ma piuttosto una foresta grande e, anche nella sua ombra, protettrice. Forse già allora intuii sia pur vagamente che si potevano amare i libri senza diventarne, come Raskol’nikov in Delitto e castigo, vittima. I libri potevano essere fratelli, sebbene maggiori e tanto più ricchi d’esperienza e d’intelligenza, e non necessariamente padri o profeti tirannici.
[...] Il suo umanesimo è esperto di tragedia, ma non sopraffatto da essa; lo sguardo pietrificante della Medusa non spegne il sorriso affettuosamente canzonatorio col quale Valgimigli, leggendo le lettere di Byron alla sua amante Teresa Guiccioli conservate alla Classense, prende garbatamente in giro quello e tanti altri famosi epistolari d’amore, che gli sembrano ricopiati da un segretario galante, e depreca che non siano finiti nel fuoco, rogo antico o termosifone moderno.»

(Claudio Magris, I libri sono fratelli maggiori, «Corriere della sera», 141, n. 289 (4 dic. 2016), p. 35).

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