Croce-Einaudi (1951)

Fonte:
Luigi Einaudi - Benedetto Croce, Carteggio (1902-1953), a cura di Luigi Firpo, Torino, Fondazione Luigi Einaudi, 1988.

«Mio caro Einaudi,
a Napoli c'è nel Palazzo della Posta una Emeroteca assai ben fornita e che rese anche a me buoni servigi quando scrissi la mia Storia d'Italia dopo il 1871. Questa Emeroteca era sussidiata dal Ministero dell'Istruzione, ma dal 1949 non riceve nulla, e per ciò languisce. Io ti prego vivamente di accogliere la preghiera che i giornali hanno fatto a te ed a me per questo intervento benefico – e anzi a questo proposito sarebbe da dire al Ministero dell'Istruzione che è opportuno che il suo sussidio sia mandato al Sindacato Corrispondenti di Giornali alla Sala Stampa Posta Centrale (Napoli) che intende servirsene al fine anzidetto dell'acquisto e della legatura dei giornali. – Il desiderio sarebbe di ottenere il sussidio del 1950; ma questa domanda può sembrare indiscreta e perciò la richiesta si restringe al 1951.
Ti accludo un ritaglio del Giornale di S[icilia] preso nell'Emeroteca.»

(Benedetto Croce, minuta di lettera a Luigi Einaudi, 13 ottobre [19]51, p. 140-141).

«Mio caro Croce,
sono lieto di comunicarti che il Ministero della Pubblica istruzione ha subito disposto un sussidio straordinario di L. 200.000 in favore della Biblioteca della Associazione Napoletana della Stampa.
Inoltre lo stesso Ministero, per compensare l'ente del contributo mancatogli nel decorso esercizio finanziario, ha incaricato la soprintendente bibliografica di Napoli, dr.ssa Guerrieri, di autorizzare l'ente a procedere all'acquisto del materiale librario indispensabile alla sua attività fino al limite di lire 200.000, e a far rilegare quell'altro materiale più bisognevole di riparazioni, fino al limite di uguale somma.
Sono così in complesso lire 600.000 con le quali l'ente potrà far fronte alle sue immediate necessità.
Lieto di aver potuto fare cosa gradita a te e doverosa per la tua città, ti prego di accogliere i miei migliori saluti ed auguri.»

(Luigi Einaudi, lettera a Benedetto Croce, Roma 20 ott. 1951, p. 141-142).

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