Blum, Rudolf

Nome
Rudolf Blum
Data di nascita
26/10/1909
Data di morte
18/01/1998
Rudolf Blum
Rudolf Blum

Nacque nel 1909 a Berlino, e qui frequentò il Ginnasio umanistico (Humanistisches Gymnasium) familiarizzando con la storia antica e le lingue classiche. Iscrittosi alla Friedrich-Wilhelms-Universität di Berlino, concluse gli studi di filologia classica e teologia protestante frequentando tra gli altri i corsi di Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff e Werner Wilhelm Jaeger, e laureandosi nel 1933 con il filologo Eduard Norden e il papirologo Ulrich Wilcken.
Interdetto dagli uffici pubblici perché di origine ebraica (scoprì solo casualmente la discendenza dalla nonna paterna), nel 1934 decise di trasferirsi a Firenze grazie all'aiuto finanziario di uno zio. Qui, per interessamento e sotto la guida di Giorgio Pasquali, nel 1935 si laureò in filologia classica con una tesi sul corpus ippocratico e l'anno successivo si perfezionò come bibliotecario paleografo presso la Scuola per archivisti, palegrafi e bibliotecari, frequentando tra gli altri i corsi di Domenico Fava, Renato Piattoli, Mario Salmi, Enrico Rostagno, e discutendo una tesi con Carlo Battisti. In questo periodo, su invito di Rostagno, frequentò la Biblioteca Laurenziana per studiare il catalogo della libraria del convento benedettino di S. Maria di Firenze e in particolare la raccolta ivi donata dall'umanista Antonio Corbinelli. Il frutto di questo lavoro, lodato da Pasquali e approvato dal cardinale Giovanni Mercati, confluì più tardi in un volume pubblicato nella collana Studi e testi della Biblioteca Vaticana (La biblioteca della Badia fiorentina e i codici di Antonio Corbinelli, 1951).
Nel 1936, su raccomandazione di Teresa Lodi, trovò impiego presso la biblioteca privata Landau-Finaly, amministrandola per quasi sette anni e redigendo un catalogo dei manoscritti miniati rimasto inedito. Nel gennaio del 1937 si unì in matrimonio con Ingebord Stoebe.
Nel 1943 fu arruolato come interprete nell'esercito tedesco e conclusa la guerra fu fatto prigioniero in Inghilterra, dove riuscì a concludere il lavoro sulla biblioteca di Corbinelli.
Tornato in Germania, nel 1947 trovò impiego presso la Staatsbibliothek di Berlino e nel 1952 si trasferì a Francoforte presso la Deutsche Nationalbibliothek. Divenuto vice-direttore nel 1959, promosse l'approvazione di un nuovo codice di regole di catalogazione per autori e fu convinto sostenitore dell'automazione della Deutsche Bibliographie.
Tra i numerosi studi di carattere bibliografico, particolarmente fortunato è il saggio Bibliographia, Eine wort- und begriffs-geschichtliche Untersuchung del 1969 (compendiato nel 1978), tradotto in inglese nel 1980 col titolo Bibliographia: an inquiry into its definition and designations e poi apparso in traduzione italiana nel 2007 (Bibliografia: indagine diacronica sul termine e sul concetto). Del 1977 è un ampio saggio su Callimaco e i primordi della tecnica bibliografica in Grecia (Kallimachos und die Literaturverzeichnung bei den Griechen: untersuchungen zur Geschichte der Biobibliographie, tradotto in inglese nel 1991).
Nel 1972 venne anticipatamente collocato a riposo per motivi di salute e durante gli ultimi anni di vita, ritiratosi in una casa per anziani dopo la morte della moglie, si dedicò alla stesura di un volume di memorie rimasto inedito (parzialmente pubblicato, a cura di Diego Maltese, su «La Bibliofilia» (2000, n. 2/3) con il titolo La Firenze bibliotecaria e bibliofila degli anni 1934-1943 nei ricordi di un tedesco non ariano).
Morì ad Amburgo nel gennaio 1998.

Enrico Pio Ardolino

Walther Traiser, Rudolf Blum, «La Bibliofilia», 102 (2000), n. 2/3, p. 207-211.

Brita Eckert, Rudolf Blum zum 100. Geburtstag, «Dialog mit Bibliotheken», (2009), n.2, p. 46-40.

 

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