Allason (1961a)

Fonte:
Barbara Allason, Memorie di una antifascista, 1919-1940, Milano, Edizioni Avanti!, 1961.

«Quei giovani io li vedevo alla Società di cultura, o da Piero [Gobetti], in quella sua casa al quarto piano di via Venti Settembre, dove per un po' ebbe sede la redazione e la direzione di Rivoluzione liberale. [...]
Altre volte ci si riuniva alla Società di cultura. Non mi pare, o almeno non ricordo, che vi si parlasse espressamente di politica: si discorreva di letteratura, di filosofia. [...]
Misurai quella loro intransigenza quando [nel 1920] aggredirono e defenestrarono il consiglio della Società di cultura, che era quasi tutto di vecchi, e ridotto un po' un cenacolo di gente anziana, che veniva lí a leggere i giornali e le riviste e a prendere in prestito le ultime pubblicazioni.
Piero, coi suoi amici, in una seduta che doveva precedere le elezioni del nuovo consiglio, montò alla barricata, sgominò i pacifici consiglieri: società di cultura aveva a essere, non un canonicato! e vinti e cacciati i vecchi consiglieri furono instaurati i nuovi, con Lionello Venturi, presidente, e Piero Egidi, e [Felice] Casorati, e lui, Gobetti, e [Marco] Gandini...».

(Barbara Allason, Memorie di una antifascista, p. 9-10. La prima edizione uscì senza data tra il 1945 e il 1946)

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