Sistemi di duplicazione di schede

Con la diffusione dei cataloghi a schede, e l'esigenza di disporre spesso di diverse copie di una scheda (per schede secondarie, richiami o spogli, schede per soggetto, per materia, per cataloghi speciali, ecc.), vennero sperimentate varie soluzioni alternative all'esecuzione ripetuta, a mano o a macchina, di una stessa scheda.

Alcune grandi biblioteche, come la Library of Congress, utilizzarono la normale tecnica tipografica, mettendo in vendita anche le schede, dal 1901, ad altre biblioteche. Il sistema della Library of Congress fu successivamente imitato, ma con poco successo, da altre biblioteche (ad es. la Biblioteca Vaticana) e dal Centro nazionale per il catalogo unico delle biblioteche italiane, negli anni Cinquanta.

Tra i vari altri sistemi si utilizzarono in qualche caso le macchine per la produzione di indirizzari su targhette metalliche. Le targhette metalliche avevano le scritte in rilievo, secondo un sistema a lungo usato anche per le carte di credito (che tuttora presentano i dati identificativi in rilievo). Il sistema fu utilizzato per esempio da Giorgio De Gregori alla Soprintendenza bibliografica dell'Abruzzo e Molise per la realizzazione del primo catalogo collettivo delle principali biblioteche della circoscrizione.

Più tardi vennero realizzati negli Stati Uniti dei piccoli apparecchi appositi (Mini-Graph), analoghi a un ciclostile e diffusi a partire dagli anni Sessanta del Novecento, e macchine fotocopiatrici apposite (per cartoncini, di ridotte dimensioni), che non ebbero però larga diffusione. Furono utilizzate anche macchine fotocopiatrici ordinarie, a volte con piccole modifiche.

In genere nei sistemi di duplicazione si riproduceva in più copie la scheda base (per lo più la scheda principale) che poi veniva completata, con la macchina da scrivere, aggiungendo in alto le intestazioni secondarie, o per soggetto, ecc.

Negli anni Ottanta del Novecento la diffusione di macchine da scrivere con memoria (limitata, nei modelli più semplici, a poche centinaia di caratteri, che la macchina poteva rieseguire da sola più volte) offrì un'altra alternativa, superata però in brevissimo tempo dalla diffusione dei personal computer.