Pertini (1969-1971)

Fonte:
Sandro Pertini, Discorsi parlamentari, 1945-1976, prefazione di Antonio Maccanico, a cura di Marina Arnofi, Roma-Bari, Laterza, 2006.

«Ella ha parlato anche della biblioteca [della Camera]. Noti che la nostra è, fra le biblioteche parlamentari, una delle più fornite. Abbiamo circa 800 mila volumi e ci avviciniamo al milione.
Sennonché tutti sanno quale sia il dramma della nostra biblioteca, onorevole Niccolai. È da qualche anno che ci stiamo preoccupando di trasferirla in altri locali, non soltanto al fine di migliorare il servizio per i deputati, ma anche perché il peso dei libri all’ultimo piano di un antico palazzo è fonte di gravi preoccupazioni per la sua stabilità.
Della stessa preoccupazione si è fatta carico la Presidenza della Camera anche nell’altra legislatura. Devo dare atto al mio predecessore di quanto egli se ne sia preoccupato. Forse si dimentica troppo presto quello che hanno fatto i Presidenti precedenti, e in modo particolare si dimentica l’opera onesta, paziente, diligente del Presidente Brunetto Bucciarelli Ducci. (Applausi).
Io ricordo che il Presidente Bucciarelli Ducci si è sempre preoccupato della biblioteca e aveva l’intento di trasferirla in altra sede. Abbiamo fatto un concorso, ma è andata male. Gli architetti che hanno concorso ci hanno presentato dei progetti che non sono risultati idonei anche perché non è facile edificare sull’area di cui ha parlato il questore De Meo. Ora, comunque, stiamo cercando di esaminare le possibilità di acquistare un palazzo qui vicino e mi auguro che questo edificio si renda disponibile, perché potremmo trasferirvi la biblioteca e offrire maggiori servizi ai deputati.».
(Sandro Pertini, Discorsi parlamentari, seduta del 23 luglio 1969, p. 200-206: 202).

«È indispensabile, poi, costruire un nuovo palazzo per la biblioteca, la quale nella situazione attuale non è più funzionale a causa della mancanza di spazio. Molti libri, infatti, non trovando più posto in essa, sono stati trasferiti nel sotterraneo, e non possono essere rapidamente consultati. Inoltre il problema è urgente anche per non compromettere la statica del vecchio palazzo Montecitorio e non mettere a repentaglio la sicurezza di noi tutti.»
(ivi, seduta del 22 luglio 1971, p. 236-238: 237. Soltanto nel 1979, con delibera dell’Ufficio di Presidenza del 15 marzo, fu stabilito il trasferimento della biblioteca in via del Seminario, nel complesso dell’ex convento dei domenicani di Santa Maria sopra Minerva, già in uso al Ministero delle poste e telecomunicazioni).

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