Pavese (1946)

Fonte:
Cesare Pavese, Lettere 1945-1950, a cura di Italo Calvino, Torino, Einaudi 1966.

«Adesso c'è anche l'astrologo e il mondo prima della creazione dell'uomo. Questo libro [Camille Flammarion, Il mondo prima della creazione dell'uomo] me lo ricordo bene – andavo a leggerlo a 15 anni alla Biblioteca Civica [di Torino], ed era il primo vero libro che leggessi, e sapevo tutto del periodo siluriano e giurassico e capivo che i romanzi d'avventure che avevo letto da ragazzo erano la stessa cosa, e insomma diventavo quello che sono. Mi ricordo che verso la fine c'è un'incisione della Verità (o la Scienza o l'Umanità) che nuda nuda vola verso la luce dell'avvenire e io pensavo che bella cosa che le donne nude siano anche la verità e l'avvenire. Di questo libro ho fatto lunghi estratti e lo sapevo quasi a memoria.»

(Cesare Pavese, lettera a Bianca Garufi, [Roma] 21 [febbraio 1946], p. 58).

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