Pavese (1935)

Fonte:
Cesare Pavese, Lettere 1924-1944, a cura di Lorenzo Mondo, Torino, Einaudi, 1966.

«Libri ho chiesto di comperarne parecchi, ma sinora ne è giunto uno solo. Oltre al prestito normale di due voll. per settimana dalla Circolante, c'è per noi una Biblioteca Speciale che ci dà sei libri ogni quindici giorni. Finalmente, compro giornali e riviste. Cosí passo il tempo alla meglio.»

(Cesare Pavese, lettera alla sorella Maria, [Roma, Carceri di Regina Coeli] 8 luglio [1935], p. 401).

Dalla prima prigione, le Carceri Nuove di Torino, Pavese, arrestato il 15 maggio 1935, aveva scritto alla sorella Maria «Ho anche molto da leggere, e tutto sommato sono contento di non piú far lezione» (16 maggio 1935, p. 377), e poi «Di libri per ora ne ho abbastanza qui; caso mai penseremo a cercarne piú tardi (scongiuri)» (25 maggio, p. 381) e «La cosa comincia a seccare, ma d'altra parte libri da leggere ne ho e vada come vuole» (5 giugno, p. 386), ma senza fornire altre informazioni sulla provenienza dei libri che leggeva.

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