Croce (1899)

Fonte:
Benedetto Croce, Per una biblioteca di cui esistono gli impiegati ma è dubbio se esistano i libri, «Avanti!», 26 agosto 1899, p. 2.

«La quale biblioteca [Nazionale di Napoli], sia detto tra parentesi, mentre è oggetto di tante spese di lusso, o fondo inesauribile pel pagamento di tanti sussidi o per tante opere di pseudo beneficenza, come biblioteca è pessimamente ordinata e amministrata. Io ne sono frequentatore assiduo, e, quale amico degli impiegati, riesco ad avere ogni sorta di agevolazioni, e non posso individualmente lamentarmi. Ma mancherei ad un dovere se non dicessi, che i cataloghi non sono in regola, che una grande parte di libri non è catalogata, che i cataloghi speciali non sono fusi tutti nel generale, che molti libri non si trovano al loro posto; che il peso della biblioteca è quasi esclusivamente sostenuto dagli impiegati inferiori (i quali poi non sono punto sorvegliati), mentre degli impiegati superiori, parecchi non vengono addirittura all’ufficio, o vi fanno brevi apparizioni: altri passeggiano per la biblioteca, chiacchierano, ed essendo meridionali, gridano; ma non fanno altro. Da circa un anno, il tetto del gran salone – il quale salone contiene da solo circa centomila volumi, e, di certo, la parte più antica ed importante della biblioteca – si dice minacciante rovina; e perciò, i libri che sono in esso collocati non si danno in lettura, il che vuol dire che per molta parte la biblioteca non funziona. Anche in questa faccenda io, per mio conto, sono riuscito a fare il mio comodo, ossia a leggere i libri; giacchè ho trovato un impiegato fatalista, che non crede che il tetto sia destinare a cadere proprio sul suo capo, e, per farmi piacere va a prendere nel gran salone i libri che mi occorrono. Ma il resto del pubblico non gode di questi favori.
Ora, o il pericolo è reale, ed è vergognoso non provvedervi, da mesi e mesi; o è fantastico, e non dovrebbe tollerarsi che, con l’invenzione di un pericolo inesistente, si impedisca al pubblico di leggere, e si dispensino gli impiegati dal loro dovere.»

(Benedetto Croce, Per una biblioteca di cui esistono gli impiegati ma è dubbio se esistano i libri, «Avanti!», 26 agosto 1899, p. 2; l’articolo apparve in seguito alle polemiche nate intorno alla gestione della raccolta teatrale e musicale del conte Edoardo Lucchesi Palli, donata nel 1888 alla Nazionale di Napoli; il trasporto della biblioteca presso la Nazionale si concretizzò soltanto nel 1903, affidata alle cure di Salvatore Di Giacomo, e fu aperta al pubblico nei primi mesi del 1905)

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