Martini (1923)

Fonte:
Il primo passo: note autobiografiche, raccolte per cura di Ferdinando Martini e Guido Biagi, Firenze, Sansoni, [1923].

«Mesi sono, sfogliando nella Biblioteca Nazionale di Firenze i carteggi della signora Emilia Peruzzi, in una delle lettere che per lunghi anni, quasi quotidianamente, ella mandò al Magnetta console sardo a Livorno, nelle quali, raccontato quanto di più notevole succedeva in Toscana politicamente parlando, esprime insieme i risentimenti, le speranze, i propositi della parte liberale, che nel marito Ubaldino riveriva un dei capi più esperti e autorevoli: in una di quelle lettere lessi, non senza molta maraviglia, queste parole: «Jeri l'altro sera fu offerto un banchetto alla Ristori. Parlò il Martini, e parlò il Busi, ex segretario del Montanelli; e capirete che l'Italia fu nominata». Il Martini! chi sa di quale Martini pensò si trattasse la egregia signora o quale lo immaginò? O forse seppe che ero propriamente io? Ma i tempi eran quelli: purchè vi si parlasse d'Italia anche ai versi colascioneschi di un ragazzo di quindici anni si dava l' importanza di un avvenimento politico.»

(Ferdinando Martini, in: Il primo passo, p. 181-189: 188-189).

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