Meneghello (1976b)

Fonte:
Luigi Meneghello, Fiori italiani, in Opere scelte, a cura di Francesca Caputo, Milano, Mondadori, 2006, p. 781-963.

«Devo ora parlare dell'uomo che fu il maestro di S., mio, e dei nostri compagni, Antonio Giuriolo. L'incontro con lui ci è sempre parso la cosa più importante che ci sia capitata nella vita: fu la svolta decisiva della nostra storia personale, e inoltre (con un drammatico effetto di rovesciamento), la conclusione della nostra educazione.
Poiché non è sopravvissuto alla guerra (morì a 32 anni, nel dicembre 1944) è naturale che la sua figura sia restata per noi nella luce in cui la vedemmo allora [...].»

(Luigi Meneghello, Fiori italiani, p. 943).

«Viveva dando lezioni private. Non poteva insegnare nelle scuole perché non voleva iscriversi al fascio. Era questa la cosa che per prima ci faceva sgranare gli occhi conoscendolo, il primo segno di una qualità ignota all'ambiente culturale in cui eravamo cresciuti. Passava gran parte del tempo libero a studiare in biblioteca, e un po' a discutere di libri e di idee con qualche coetaneo amico. Cominciò a interessarsi di noi proprio nell'estate del 1940, nei mesi del lutto e delle lagrime: forse anche per reazione a ciò che pareva l'ultima catastrofe.»

(ivi, p. 950-951. La biblioteca a cui ci si riferisce è la Biblioteca civica Bertoliana di Vicenza).

«Non si andava a spasso con lui. Non faceva quelle passeggiate oziose, vicentine, superficialmente socratiche, di altri personaggi della "cultura" locale. Di solito era diretto in qualche parte, da un amico, alla biblioteca, alla stazione: lo si accompagnava in due o tre, qualche volta anche in Corso, più normalmente per le straducole, le piazzette, sotto i portici. C'era spesso qualche bicicletta spinta a mano. Lo si riaccompagnava a casa, si saliva nella stanza al secondo piano. C'era un letto di ferro, qualche sedia piena di libri, e libri ammucchiati o sparsi dappertutto. Si stava a chiacchierare seduti sul letto o sui mucchi dei libri.»

(ivi, p. 953-954. Questi ricordi si riferiscono all'autunno del 1940).

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