Gadda (1944)

Fonte:
Carlo Emilio Gadda, I miti del somaro, a cura di Alba Andreini, Milano, Libri Scheiwiller, 1988.

«Il positivismo non ha creduto di accattar miti qua e là. [...]
Noi possiamo oggi irridere alle concrezioni e alle superfetazioni retoriche che quelle idee direttrici hanno comportato – calami e sterpi fluitati dalla piena d'un fiume generoso. Possiamo farci beffe (oh, quanto facili beffe nella impossibilità d'una emulazione 1922-1944) del tempo nobilmente consunto: delle sue università popolari, delle sue biblioteche circolanti, delle sue pubblicazioni a dispense, dei circoli di cultura e di ricreazione, degli onesti baffi de' suoi molteplici e «brillanti» conferenzieri: noi che abbiamo assaporato il conferenziere unico e funerario con tibie in croce sul fez: noi che abbiamo riconosciuto la spia, e lo sgherro travestito, in ogni biblioteca e in ogni fabbrica.»

(Carlo Emilio Gadda, I miti del somaro, p. 47-49. Il manoscritto, pubblicato postumo, è datato "Roma 1944").

Relazioni