Calogero (1927-1950)

Fonte:
Carteggio Croce-Calogero, a cura di Cristina Farnetti, [Bologna], Il Mulino, 2004.

«Io son qui da quasi due settimane e mi trovo bene. Le lezioni non m'interessano gran che [...]: viceversa lavoro molto in biblioteca, utilizzando le possibilità di studio che qui sono davvero ottime. Non è tale, invece, la conoscenza che qui si ha della miglior cultura italiana contemporanea.»
(Guido Calogero, lettera a Benedetto Croce da Heidelberg, [dicembre 1927?], p. 14-15).

«Caro Senatore,
mi capita sott'occhio qui (dove sono stato invitato come Visiting Professor of Philosophy alla McGill Univ.) un catalogo di un libraio antiquario di New York, con un «numero» che non so se possa interessarLa, riguardando l'Erotilla del poeta secentesco Giulio Strozzi. Debbo confessarLe che non rammento se Lei si sia occupato dello Strozzi nel suo volume sulla letteratura del Seicento o nella Storia dell'età barocca: e purtroppo nella biblioteca qui dell'Università (che pure possiede un numero cospicuo di Suoi libri, nei testi originali e in traduzioni) quei due volumi mancano (ho già detto che li comprino, ma ci vuol tempo perché arrivino), e non posso riscontrare.»
(Calogero, lettera a Croce da Montreal, 24 gennaio 1949, p. 92-93).

«La ringrazio dell'interesse col quale mi domanda notizie della vita dell'Istituto [italiano di cultura a Londra], che pensavo del resto, prima o poi, di mandarLe. Dopo un periodo iniziale di molto intense manifestazioni culturali (mostre, concerti, ecc.), nella prima parte dell'estate (l'Istituto è stato inaugurato dal Ministro Sforza e dall'Ambasciatore Gallarati Scotti nel giugno scorso: io ne ho assunto la direzione il primo settembre), ci siamo ora messi sulla via di una laboriosa e continuativa attività ordinaria: abbiamo iniziato nove corsi di lingua, letteratura, storia e filosofia [...].
Mi faccio ardito a chiederLe questo, perché molti dei nostri studenti non sono ricchi, spesso lavorano tutto il giorno e vengono la sera ai nostri corsi: per alcuni compreremo del resto i volumi come testi aggiunti della biblioteca e li daremo loro in prestito (la biblioteca dell'Istituto, parzialmente costituita con parte dei libri già appartenenti alla biblioteca dell'Istituto italiano di Bucarest, ora chiuso, è abbastanza buona: le principali collezioni dei classici italiani sono quasi complete, e almeno tre palchetti son pieni di suoi volumi. Del resto anche la biblioteca della McGill University, che non è molto ricca, aveva già al mio arrivo una cinquantina di suoi libri e opuscoli, e altri naturalmente ho fatti acquistare io). [...]
Voglio soltanto dirLe che cerchiamo anche di venire incontro agli studiosi che ci domandano ricerche al British Museum, dall'Italia: ne ho fatta io stesso una per Alessandro Galante Garrone, sui rapporti tra Filippo Buonarroti e il cartista irlandese Bronterre, che si sta rivelando piuttosto contagiosa perché altri studiosi se ne stanno interessando, e forse ne verrà fuori un libro su Bronterre, figura non molto nota e interessantissima di pre-fabiano. Un'altra piccola ricerca stiamo facendo, per Firpo, su Francesco Pucci in Inghilterra. [...]
Non so se posso esserLe utile in qualcosa qui. Se avesse bisogno di qualche ricerca al British Museum o altrove, pensi che niente mi sarebbe più grato che venire incontro a un Suo desiderio.»
(Calogero, lettera a Croce da Londra, 31 ottobre 1950, p. 97-100).

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