Pratolini (1942)

Fonte:
Vasco Pratolini, Lettere a Sandro, a cura di Alessandro Parronchi, Firenze, Polistampa, 1992.

«Ti prego anche di dire a [Alessandro] Bonsanti che gli riporterò i due volumi delle Cose viste alla fine del mese: mi conceda ancora questo tempo. Fallo subito, e ottieni il suo consenso.»

(Vasco Pratolini, lettera a Alessandro Parronchi, Roma 8 [settembre 1942], p. 94. Si trattava dell'opera di Victor Hugo, presa in prestito nell'edizione francese al Gabinetto Vieusseux, allora diretto da Bonsanti, e di cui Pratolini curò una traduzione parziale, presso Einaudi, uscita nel 1943).

«Caro Bonsanti, da parte di "Wiesseux" [!] mi viene richiesto un libro di Tommaseo su Wiesseux che io avrei in prestito nientedimeno dal 1939. Ti dico subito che questo libro io non ce l'ho. Né, il che è più strano, mi ricordo di averlo avuto fra le mani. Ebbi, sì, proprio circa il 1939, per un incarico al "Bargello", qualche libro in prestito dal "Wiesseux"], e dall'allora suo direttore, di cui non ricordo il nome [Rodolfo Ciullini], ma credo di aver sempre riportati i libri. Ti dico credo perché a questo proposito la mia memoria non mi assiste, ma per certo non ho nessun libro, tanto meno il Tommaseo: e, ciò che è più probante, non l'avevo fra i libri a Firenze quando da Firenze mi stabilii a Roma due anni e mezzo fa. Tutto ciò dico al condizionale per cortesia verso di te, ma ufficialmente potrei risponderti in coscienza d'avere restituiti al "Wiesseux" tutti i libri (così pochi in verità) che mi vennero dati in lettura. Ho invece i due Hugo, che ti prego concedermi per un mese ancora dovendo riscontrare le bozze di stampa che sono in arrivo. Scusami, caro Bonsanti, se involontariamente ti arreco un fastidio, e credimi sempre tuo».
(Vasco Pratolini, lettera a Alessandro Bonsanti, Roma 11 giugno 1942, in Gabinetto Vieusseux, Archivio storico, XX 1B.6.58, pubblicata in Laura Desideri - Erica Vecchio, La biblioteca di Pratolini in mostra, «Antologia Vieusseux», n. 57 (set.-dic. 2013), p. 123-154: 135).

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