Biblioteca civica Queriniana (Brescia)

Biblioteca Queriniana - sala di letturazoom
Biblioteca Queriniana - sala di lettura

Il cardinale Angelo Maria Querini, vescovo di Brescia, ordinò che fosse eretto, all’interno del suo Vescovato, un edificio per la biblioteca e nel 1747 stabilì che non fosse aperta a solo uso di vescovi e clero, ma «altresì a pubblico benefizio». Nel 1750 la Queriniana venne trasferita nel Municipio bresciano e aperta al pubblico. Già in questa primissima fase la Commissione civica seppe sviluppare la collezione della biblioteca facendo coesistere tradizione e innovazione. Secondo il regolamento redatto nel 1756 i «cinque signori bibliotecari» dovevano tenere aperta la Libreria almeno quattro giorni a settimana dal 15 dicembre al 15 giugno e dal 20 luglio al 15 dicembre, negli orari della mattina e del pomeriggio che ritenessero più utili a studiosi e clero; veniva inoltre impedita l’uscita dei volumi dalla Libreria. Nella relazione dei bibliotecari per l’anno 1757 veniamo informati del fatto che l’apertura era garantita il lunedì, il giovedì e il venerdì e che in quei giorni erano «assai frequenti i studiosi d’ogni qualità ad approfittarsi dell’uso reso loro sì comodo dei libri». Anche per gli anni dal 1758 al 1760 si continua a registrare la costante frequenza di studiosi. Nel 1797 venne trasformata in «Libreria Nazionale» e durante il triennio giacobino venne accresciuta la raccolta e prolungato il calendario di apertura.
Nel 1802 con il Regolamento disciplinare per le Biblioteche del Regno d’Italia si stabiliva orario e modalità di accesso; in quel periodo era necessario firmare il Libro di lettura con i dati del volume richiesto, erano inoltre regolamentati i pochissimi casi in cui si poteva chiedere il prestito, e indicati i testi disponibili alla consultazione. Nel 1807 l’utenza non era più composta solo da ecclesiastici ed eruditi, ma anche dalla borghesia colta. Il picco di presenze, 30-31 come media giornaliera, si ebbe negli anni 1821-22 e 1824-25; la frequenza si ridusse poi a 18-19 lettori, un livello di poco inferiore al biennio 1816-17.
Al momento dell’Unità la biblioteca era afflitta da diversi problemi: la sala lettura d’inverno non riusciva a contenere più di 30 persone data la dimensione e l’orario di apertura era inadeguato «per impiegati, studenti e professionisti». Ancora tre anni dopo la questione delle aperture serali venne posta all’attenzione della Giunta Comunale da gran parte delle istituzioni e della società civile. A partire dal 15 gennaio 1865 rimase aperta in via sperimentale tutti i giorni non festivi eccetto il mercoledì, dalle 11 alle 15 e nel periodo invernale, dal 15 novembre al 15 marzo, anche dalle 18 alle 21. Per limitare i costi venne stabilito che «l’illuminazione si attivi provvisoriamente mediante candele steariche». La presenza di un maggiore pubblico portò anche conseguenze negative, come nel 1869 quando vennero registrati alcuni atti di insubordinazione da parte di giovani che si recavano in biblioteca la sera. Fu richiesto al Municipio l’intervento di una guardia comunale; due mesi più tardi non avendo ottenuto soddisfazione, la Presidenza propose e ottenne di tornare all’orario 10-15 tutti i giorni non feriali e 14-17 la domenica.
Il regolamento del 1878 rispondeva alle esigenze dimostrate da più parti e consentì l’orario prolungato da ottobre a marzo nelle fasce orarie 9-15 e 19-22. Il prestito era soggetto a rigide restrizioni, ma ne potevano far uso anche insegnanti di istituti di istruzione secondaria e studiosi residenti a Brescia. Venne aperta una nuova sala di lettura e gli utenti passarono da 860 nel biennio 1880-81 a 900 nel 1882-83; le opere consultate furono 5.497 nel 1880-81 e raggiunsero la cifra di 28.037 nel biennio successivo. Quando nel 1887 i maestri comunali chiesero di essere ammessi al prestito, la Giunta rispose in maniera favorevole. Secondo le statistiche pubblicate nel 1893 era aperta 7 giorni a settimana, il numero medio annuo di lettori era 788 ed era ammesso il prestito a domicilio, ma ne rimanevano escluse le opere precedenti al 1848. Il regolamento del 1909 stabiliva che la Biblioteca doveva conservare, tra gli altri, il registro dei prestiti a domicilio, i prospetti statistici delle letture e un registro delle opere richieste e non possedute. Rimaneva aperta tutti i gironi non festivi con orario invernale, dal 1° ottobre a tutto marzo, dalle 9 alle 16, dal 1° novembre aveva inizio l’orario serale dalle 20 alle 22 fino a fine febbraio. Dal primo aprile a fine settembre era aperta dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18. Nei giorni festivi l’orario osservato era sempre 9-12. Nelle aperture serali venivano distribuiti i volumi richiesti prima delle 15 mentre rimanevano sempre disponibili quelli presenti in sala lettura. Per la lettura delle riviste era predisposta una sala apposita con relativo regolamento. Anche gli studenti maggiori di 16 anni potevano accedere dopo le 20 esibendo il libretto scolastico e il nulla osta dei genitori. I libri provenienti da altre Biblioteche potevano essere consultati in sala e solo eccezionalmente disponibili per il prestito a domicilio. Il prestito non poteva mai superare i due mesi. Da regolamento il bibliotecario e il vice dovevano possedere «svariata conoscenza di lingue e sieno versati in bibliografia e paleografia».
La biblioteca rimase chiusa per un breve periodo a seguito dei bombardamenti del 1944. Alla fine del XX secolo la biblioteca poteva contare un sistema, composto oltre che dalla sede centrale, dall’emeroteca e da 5 biblioteche decentrate, con 9.000 utenti attivi, 44.000 prestiti e 30.000 consultazioni.
Tra il materiale d’archivio si conserva documentazione relativa al primo decennio di apertura.  Le carte per il periodo successivo non hanno carattere di sistematicità e presentano falle vistose, mancano per esempio i registri relativi al 1755 (lettori, opere consultate ecc.).  Nonostante questi limiti si può ricostruire molto: dai lasciti, ai visitatori fino ai regolamenti. Si conservano invece le relazioni scritte dai bibliotecari negli anni dal 1755 al 1761.

 Letizia Vagli

Sito della Biblioteca: <https://queriniana.comune.brescia.it/>

Anagrafe biblioteche italiane: <https://anagrafe.iccu.sbn.it/isil/IT-BS0026>

 

Regolamento della Biblioteca civica Queriniana di Brescia, Brescia, Tip. F. Apollonio, 1909

Biblioteca Queriniana, Brescia, a cura di Aldo Pirola; saggi e schede di C. Barucco, Fiesole, Nardini, 2000.

Dalla libreria del vescovo alla biblioteca della città: 250 anni di tradizione della cultura a Brescia: atti del Convegno per il 250. anniversario della Biblioteca Queriniana, Brescia, 1 dicembre 2000, a cura di Ennio Ferraglio e Daniele Montanari, Brescia, Grafo, 2001.

Biblioteca Queriniana - esterno (incisione)
Biblioteca Queriniana - atrio
Biblioteca Queriniana - sale
Biblioteca Queriniana - effetti del bombardamento del 1944

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