Biblioteca civica di Verona

Biblioteca comunale di Verona

Biblioteca civica di Verona - Sala storica (1964)
Biblioteca civica di Verona - Sala storica (1964)

La Biblioteca comunale di Verona, oggi civica, venne istituita nel 1792 presso l’ex Collegio gesuitico di San Sebastiano in via Cappello, a pochi passi da Piazza Erbe. Dieci anni dopo, nel 1802, fu inaugurata e aperta al pubblico. Il nucleo librario fondante proveniva dalle biblioteche dei soppressi ordini religiosi dei Benedettini dell’Abbazia di San Zeno e dei Gesuiti della chiesa di San Sebastiano. Tali patrimoni rimasero alla città dopo lunghe trattative (1774-1884) tra il Comune e il Senato veneto: quest’ultimo infatti pretendeva che tutti i volumi venissero trasferiti nella chiesa di S. Giorgio Maggiore a Venezia, come era norma che accadesse nelle città soggette a Venezia. Arricchita ancor prima dell’istituzione da lasciti importanti come quelli di Aventino Fracastoro e del matematico Antonio Maria Lorgna, la biblioteca avrebbe dovuto contare alla sua apertura 12.069 volumi, ma in realtà ne contava solo la metà a causa dei numerosi saccheggi subiti. Aperta inizialmente solo tre giorni alla settimana dalle 10.00 alle 13.00, vide con il tempo ampliare i suoi orari di apertura a tutti i giorni e anche durante le ore serali (1869). Negli anni il patrimonio crebbe grazie ai numerosi doni di importanti famiglie veronesi – tra cui Achille Forti, Guglielmo da Lisca e Luigi Messedaglia – e all’acquisto, durante la direzione di Cesare Cavattoni (1835-1872), dei 17.000 volumi della libreria Gianfilippi. Sempre sotto l’operato di Cavattoni venne istituita, in due sale a parte, la “Biblioteca veronese” atta ad accogliere esclusivamente libri di scrittori veronesi, stampati a Verona o che trattassero di persone o luoghi veronesi. Tra i direttori si ricordano oltre al già citato Cesare Cavattoni, Ignazio Zenti (1874-1883), autore di quegli Elementi di Bibliografia (Verona, Merlo, 1872) che inseriranno lo Zenti nel dibattito bibliotecario coevo; Giuseppe Biadego (1883-1921) autore di due opere fondamentali per la Biblioteca: Catalogo descrittivo dei manoscritti della biblioteca comunale di Verona (Verona, Civelli, 1892) e Storia della biblioteca comunale di Verona (Verona, Franchini, 1892); Vittorio Fainelli (1921-1977) che guidò la biblioteca durante il regime fascista e la Seconda guerra mondiale impegnandosi a non interrompere il servizio e cercando di portare un ammodernamento in termini di collezione e di  gestione degli uffici e del personale; Mario Carrara (1958-1977) che riorganizzò la biblioteca con criterio scientifico introducendo le schede dal formato internazionale, il Soggettario per i cataloghi delle biblioteche italiane, le Regole per la compilazione del catalogo autori, lo scaffale aperto, un nuovo regolamento e un servizio di fotoriproduzione; e infine il tipografo, giornalista, critico militante Franco Riva (1977-1981) – definito dai suoi contemporanei come un uomo inquieto, dal carattere difficile, dalla forte personalità, ma geniale – il quale portò molti miglioramenti alla gestione della biblioteca a livello organizzativo e diede vita ai fondi Bodoniano e di Felice Feliciano. Le acquisizioni di maggior rilievo degli ultimi anni sono l’epistolario di Gabriele D’Annunzio, le biblioteche private di Bruno De Cesco e Giuseppe Turcato (quest’ultimo include il Fondo Salgari, e tutta l’opera grafica di Renzo Summaruga). La sede ha subito nel corso dei decenni diverse opere di ristrutturazione finalizzate ad ampliare i suoi spazi. Il 4 gennaio 1945 sotto la direzione di Fainelli un bombardamento distrusse la nuova ala da poco inaugurata con la conseguente perdita di 20.000 volumi. Tra i 2005 e il 2011 la sede è stata teatro di una profonda ristrutturazione dell’edificio che ne ha cambiato completamente la fisionomia a partire dall’ingresso oggi completamente a vetrate. La Biblioteca civica possiede attualmente oltre 750.000 fra libri, opuscoli, documenti, stampe, fotografie e annate di riviste e periodici (dal IX al XXI secolo) di cui 1.200 incunaboli, 3.500 manoscritti, oltre 8.000 cinquecentine e circa 20.000 edizioni dei secoli XVII-XIX.

Maddalena Battaggia

Sito della Biblioteca: <https://biblioteche.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=17011>

Anagrafe biblioteche italiane: <https://anagrafe.iccu.sbn.it/isil/IT-VR0059>

 

Cesare Cavattoni, Storia della Biblioteca comunale di Verona, Verona, Frizierio, 1858.

Giuseppe Biadego, Per il primo centenario della Biblioteca comunale di Verona: discorso commemorativo, Verona, Franchini, 1892.

Giuseppe Biadego, Storia della Biblioteca comunale di Verona, Verona, Franchini, 1892.

Franco Riva, La Biblioteca civica di Verona ieri e oggi, «Notiziario Banca popolare di Verona», 42/3 (1981), p. 51-59.

Giuseppe Franco Viviani, Archivisti e bibliotecari di Verona (sec. XX), in: Per Alberto Piazzi: scritti offerti nel 50º di sacerdozio, a cura di Carlo Albarello, Giuseppe Zivelonghi, Verona, Biblioteca capitolare di Verona, 1998, p. 411-456.

Giancarlo Volpato, Bibliotecari veneti e veronesi del secondo Ottocento, «Bollettino della società letteraria», 2012, p. 177-234.

Biblioteca civica di Verona - Sala di lettura (1908)
Biblioteca civica di Verona - sala di lettura (1942)
Biblioteca civica di Verona - sala di lettura (prima del 1945)
Biblioteca civica di Verona - Sala della distribuzione (1964)
Biblioteca civica di Verona - Sala di consultazione (1964)

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