Rossanda (2005f)

Fonte:
Rossana Rossanda, La ragazza del secolo scorso, Torino, Einaudi, 2005.

«Decisi di lasciare Hoepli e per far lavoro politico, dev'essere stato nel 1947. [...] Intanto avrei dato una mano ad avviare l'Associazione per i rapporti culturali fra l'Italia e l'Unione Sovietica. [...]
Ci installammo in via Filodrammatici, dove incrociavo sulle scale un ragazzo dagli occhi azzurrissimi, Gillo Pontecorvo. Montammo una biblioteca, presi contatti con università e centri di studio. Presi qualche lezione di quella melodiosa lingua ma mi arresi subito; in biblioteca officiò Vittorio Strada, allampanato e taciturno, non ricordo che nutrisse una passione politica, non so se nutrisse già i suoi dubbi. Raccoglievamo una messe di materiali e domande di scambi da istituti, università, musei e conservatori – erano interessati tutti.
Cosí partirono casse su casse, proposte su proposte, ma non ricevevamo se non giornali vecchi di due mesi, qualche settimanale come «Ogonëk» o «Donna Sovietica», qualche rivista come «Voprosy Filosofii» e «Sovetskoe Gosudarstvo i Pravo», dai quali ogni tanto Strada segnalava qualcosa perplesso. E una massa di fotografie di laminatoi e kolchoz spedite, credo, in modo equanime all'intero orbe terracqueo. In capo a un anno fu chiaro che nulla di quel che chiedevamo arrivava»

(Rossana Rossanda, La ragazza del secolo scorso, p. 121-122).

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