Pasolini (1941)

Fonte:
Pier Paolo Pasolini, Lettere: con una cronologia della vita e delle opere, a cura di Nico Naldini, Torino, Einaudi, 1986-1988.

«Sono, ora, preso nel vortice di una nuova occupazione, l'esercitazione d'italiano: le Rime del Tasso dopo S. Anna: la bibliografia è immensa, sono ormai in totale quattro ore di lavoro in biblioteca, solo per annotare e guardare che libri vi siano intorno a questo argomento.  È questo il classico lavoro universitario, fatto per puro senso di retorica e di erudizione, da cui aborro e che stroncherò, con atto di coraggio, sul viso stesso al prof. Calcaterra, quando pronuncerò la mia relazione. Cosa può importare a me, che idolatro Cézanne, che sento forte Ungaretti, che coltivo Freud, di quelle migliaia di versi ingialliti ed afoni di un Tasso minore?»

(Pier Paolo Pasolini, lettera a Franco Farolfi, [Bologna inverno 1941], vol. 1, p. 28)

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