Dazzi (1956)

Fonte:
Manlio Dazzi, Rapporti di cortesia, «Notizie A.I.B.», 2 (1956), n. 1, p. 39-40

«Non è sempre colpa di bibliotecari, se lo studioso straniero è trattenuto sulla soglia di biblioteche di conservazione, che nei loro regolamenti gelosi hanno clausole di particolare prudenza. Capitò a Ezra Pound, quando attendeva a ricerche su Sigismondo Malatesta, di dover fare una settimana d'attesa perchè la Giunta Comunale doveva prendere deliberazione sulla sua domanda d'ammissione alla Gambalunghiana. I regolamenti della Querini-Stampalia richiedono per l'ammissione dei lettori in generale una malleveria, che per gli stranieri deve essere prestata dal loro Consolato, in alcuni casi non presente a Venezia. Del resto la Biblioteca Nazionale di Parigi richiede per l'ammissione di stranieri una presentazione delle relative Ambasciate, che assicuri della personalità, del recapito, dei fini, pratica che comporta parecchi giorni d'attesa.»

(Manlio Dazzi, Rapporti di cortesia, p. 39)

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