Martini (1919)

Fonte:
Ferdinando Martini, Lettere (1860-1928), Milano, Mondadori, 1934.

«Signor Direttore,
Nell'ultimo numero del Giornale di Valdinievole leggo un'ottima proposta: di far sí che finalmente la biblioteca comunale sia una biblioteca: non una raccolta di pochi volumi, la piú parte di scarsa utilità agli studi moderni, aperta poche ore in due soli giorni della settimana, senza il corredo di un catalogo razionalmente compilato, e via dicendo, ch'io non ho da ripetere quanto fu in quell'articolo opportunamente osservato.
Io non so se quella proposta sia per trovare favorevole accoglimento; né se il disegno possa tradursi in effetto nei modi che il giornale suggerisce; so, invece, e ne sono profondamente convinto, che, ora piú che mai, importa che l'Italia si faccia piú colta, e però della coltura sieno moltiplicati gli organi divulgatori.
E perché il credere ciò e il desiderarlo non basta; se non altro per dare il buon esempio, metto fuori anch'io la mia proposta: ora, per quando il disegno si concreti mi fo lecito mettere a disposizione dell'istituto, e per esso del comune cui esso appartiene, lire mille per concorrere alle spese d'impianto: mi obbligo altresí a fornire io stesso un certo numero di volumi adatti alla cultura media e popolare; ed a sollecitare la generosità di editori, fidando di ottenerne molti validi aiuti.»

(Ferdinando Martini, lettera al direttore del «Giornale di Valdinievole», Roma 3 febbraio 1919, in Lettere, p. 545).

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